Nazione: Italia
Anno: 1982
Durata: 110'


Ambientato agli inizi degli anni '30, il film narra la vicenda di due fratelli che portano, per i piccoli borghi della bassa padana, il cinema nelle piazze. Racconta il desiderio del fratello maggiore di ritornare al paese d'origine, di riavere gli antichi amori, di reinserirsi per rivalsa in un ambiente che lo aveva scacciato; racconta della passione dell'altro fratello (l'adolescente Tonino) per la vita errabonda, gli spazi aperti, la "vela incantata" dello schermo. Un conflitto tra realt` e fantasia sullo, sfondo drammatico di una società ormai conformista durante il passaggio dalle ombre mute dei film alla rivoluzione del sonoro. Ma è proprio qui che le loro strade cominciano a divergere: alle soglie di una scelta, di una meditazione su se stessi che diventa anche meditazione sul proprio, tempo e sulla societ` in cui si trovano a vivere.


Biografia

regista

Gianfranco Mingozzi

Gianfranco Mingozzi è nato a Bologna il 5 aprile 1932. Dopo essersi laureato in legge ha fatto il corso di regia al Centro Sperimentale di Roma ed è stato aiuto regista di Fellini. Nel 1964 ha lavorato in Canada all'Office National du Film (N.F.B.). Sceneggiatore, documentarista, autore di inchieste per la TV. Ha esordito nella regia col documentario La Taranta.

FILMOGRAFIA

Documentari. 1962: La Taranta. 1965: Con il cuore fermo, Sicilia. 1966: Michelangelo Antonioni, storia di un autore.
Lavori televisivi. 1970: Pantere nere. 197072: C'è musica e musica. 1980: Sud e magia; Il treno per Istanbul (film televisivo). 1982: L'ultima diva: Francesca Bertini.
Film a soggetto. 1967: Trio. 1968: Sequestro di persona. 1973: La vita in gioco (Morire a Roma) . 1974: Flavia, la monaca musulmana. 1977: Gli ultimi tre giorni. 1982: La vela incantata.

Dichiarazione

regista

È la riscoperta della mia infanzia attraverso l'incanto e l'amore per le vecchie immagini riaccese sulla grande tela cinematografica.
Una riflessione sulla verità dello schermo, sulla sua moralità, sulla sua ambiguità. Un bisogno di guardare oltre i miti che il film costruisce e ci offre per cercare una realtà ignorata (che non sia solo al di fuori di noi ma una riscoperta di noi stessi). Un tentativo di chiarire il mio lavoro di anni (la mia dicotomia, i miei due aspetti di fare cinema per capirli e farli convivere): da un lato l'urgenza di dare con filmdocumento una realtà in continua evoluzione, dall'altro servirsi di una fantasia complice per raccontare i propri sogni incubi desideri paure... Ma la realtà non è sempre filtrata da un occhio personale per cui è "un punto di vista 'documentato'" come diceva Jean Vigo? E la fantasia non deve nutrirsi di ciò che è attorno a noi per diventare un'interpretazione della realtà?
L'importante è che l'immagine valga come strumento di conoscenza sia essa documento o spettacolo, attualità o racconto, cronaca o poesia.

Cast

& Credits

Regia: Gianfranco Mingozzi.
Soggetto: Lucia Drudi Demby, Gianfranco Mingozzi.
Sceneggiatura: Tommaso Chiaretti, Lucia Drudi Demby, Gianfranco Mingozzi.
Fotografia: Luigi Verga (35mm, colore).
Scenografia: Guido Iosia.
Montaggio: Alfredo Muschietti.
Musica: Nicola Piovani.
Interpreti e personaggi: Massimo Ranieri (Angelo), Paolo Ricci (Tonino), Monica Guerritore (Anna), Giulia Fossà (Alberta), William Berger (Giovanni), Nives (Lina Sastri), Remo Remotti (Andrea), Antonio Marsina, Rick Battaglia, Giulio Federici.
Produzione: Enzo Porcelli per l'Antea Cinematografica e la RAI, Radiotelevisione Italiana, Rete 2.
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