Nazione: Egitto
Anno: 1981
Durata: 115'


Bramare il possesso è un desiderio connaturato all'uomo, ma quando diventa opprimente esso distrugge l'essere che lo possiede. Intorno a questa idea molto semplice si sviluppa Oyoon la tanam.
Una modesta famiglia di artigiani possiede un terreno incolto in cui installa un'officina per riparare automobili. La famiglia è composta di quattro fratelli ma soltanto il maggiore detiene la proprietà del terreno. Ciascuno degli altri è convinto, a sua volta di possedere lui solo il diritto reale sulla proprietà dell'officina. Il conflitto esplode quando il fratello maggiore decide di sposarsi per avere un erede. A questo punto viene coinvolta nel contrasto familiare una piccola e povera donna in fuga dalla povertà, dalla fame e dal traviamento e alla ricerca di protezione da un uomo che possa assicurarle una vita calma e tranquilla e che possa allontanare la povertà dai suoi bambini.
Attraverso questo conflitto si scopre la realtà sociale e psicologica di questa famiglia laboriosa che vive sotto uno dei più grandi ponti del Cairo. È il cuore della città, dove il contrasto degli interessi diventa questione di vita e di morte.


Biografia

regista

Raafat El Mihi

Raafat El Mihi è nato nel 1940. Nel 1960 si è laureato in Letteratura Inglese. Dopo aver studiato dal 1962 al 1964 all'Istituto di Sceneggiatura, ha svolto attività di giornalista, romanziere, sceneggiatore. Da alcuni dei suoi romanzi, come Sawaress, Al eskafi (Il ciabattino), e Waghan lel hakika (Due volti e la verità) sono stati tratti sceneggiati televisivi. Come sceneggiatore è stato una delle figure di punta del rinnovamento del giovane cinema egiziano. È stato fondatore e primo presidente del Gruppo del Nuovo Cinema, il cui scopo era di esprimere i problemi della società egiziana contemporanea e rompere con la tradizione del cinema commerciale.
Oyoon la tanam è il primo film diretto da Raafat El Mihi. Ha ottenuto i massimi premi dell'Associazione dei Critici Cinematografici Egiziani per il 1971, miglior film, premio opera prima, migliore musica, migliore attore (Ahmed Zaki), migliore scenografia.

FILMOGRAFIA

Sceneggiature. 1965: Gafat ail amtar (Non piove pid). 1969: Sowar mamnoua (Immagini difese). 1970: Ghouroub wa chourcuk (Dopo l'ombra la luce). 1971: Shayon fi sadry (Qualcosa nel suo cuore).
Film tratti da romanzi o soggetti originali di Raafat El Mihi. 1972: Alhob alazi kan (L'amore di un tempo). 1972: Ghorbaa (Stranieri). 1973: Ayna akly (Incatenati al passato). 1974: Al Hareb (Il fuggitivo). 1975: Ala man notlek al rossas (Su chi bisogna mirare?).

Dichiarazione

regista

Perché sono passato alla regia? Non trovo una risposta precisa. Si può chiedere a qualcuno perché beve? O perché mangia? Un giorno mi sono soffermato a pensare a quello che dovrei fare, a come agire spontaneamente. Devo incontrare me stesso, cercare il segreto della tristezza che mi tormenta dal 1975. Per sbarazzarmi di questo sentimento interiore, ho deciso di diventare il "capitano del mio vascello" e di seguire i consigli dei miei amici critici e cineasti realizzando io stesso le mie sceneggiature. Che cosa voglio dire? Che cosa c'è di nuovo?
Voglio realizzare la mia visione, non mi preoccupo di cercare, non mi d` pena di voler aggiungere qualcosa di nuovo al linguaggio cinematografico. Il mio unico scopo è di portare i miei sentimenti sulla pellicola attraverso un linguaggio molto semplice. Insisto sulla parola "semplice", quella semplicità dei poemi, che sembra semplice ma che nessuno può imitare.
Ammiro Bergman per la bellezza e la semplicità dei suoi film e sento di essere un piccolo allievo che guarda attraverso la finestra un mirabile e grazioso giardino chiamato Bergman.
Niente... Assolutamente niente... Non so se posso ripetere quello che ho detto oppure no. Non so nemmeno se cambierò idea e rifiuterò quello che ho detto. Ma sono sicuro di essere inquieto... soprattutto quando sono solo (Raafat El Mihi)

Cast

& Credits

Regia e sceneggiatura: Raafat El Mihi.
Fotografia: Moustafa Imam.
Musica: Ibrabim Hagag.
Scenografia: Onssi Abou Scif.
Montaggio: Said El Cheikh.
Interpreti: Madiha Kamel, Farid Chawki, Ahmed Zaki.
Produttore: Ahmed Metwaly.
Produzione: Union des Artistes Coopératifs.
Distribuzione: Studio du Cindma Arabe, Il Cairo.
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