Nazione: Italia
Anno: 1964
Durata:


Il film presenta una galleria di personaggi femminili, protagonisti di altrettanti episodi a sfondo boccaccesco. Si passa così dalla siciliana che si concede per paura, alla ragazza che non riesce mai a trovare il posto adatto per stare sola col fidanzato; dalla "mondana" con il marito compiacente, alla sofisticata signora in vena di sensazioni primitive; dalla ragazza che abbandona il proprio amante solo qualche minuto prima di sposare il fidanzato ufficiale, alla moglie del carcerato che riesce a riavere in casa il marito per poche ore alfine di attribuirgli la paternità di un figlio non suo.

Biografia

regista

Ettore Scola

Ettore Scola (Trevico, Avellino, 1931 - Roma, 2016), dopo aver collaborato con Age e Scarpelli sulle sceneggiature di importanti film, ha esordito nel 1964 con Se permette parliamo di donne, interpretato da Vittorio Gassman, uno dei suoi attori prediletti con Nino Manfredi e Marcello Mastroianni. Tra la fine degli anni Sessanta e tutti gli anni Settanta si è affermato come uno dei maestri del cinema italiano, sempre sulla strada della commedia ma trovando accenti malinconici e drammatici nei suoi capolavori. Nel 2013, a dieci anni dal suo ultimo film, ha diretto l’omaggio a Fellini Che strano chiamarsi Federico. Nel 2012 il Festival gli ha consegnato il Gran Premio TFF.

FILMOGRAFIA

Se permettete parliamo di donne (1964), La congiuntura (1964), L’arcidiavolo (1965), Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Il commissario Pepe (1969), Dramma della gelosia. Tutti i particolari in cronaca (1970), Permette? Rocco Papaleo (1971), La più bella serata della mia vita (1972), Trevico-Torino - Viaggio nel Fiat-Nam (1973), C’eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi (1976), Signore e signori, buonanotte (coregia/codirector Cooperativa 15 maggio, 1976), Una giornata particolare (1977), I nuovi mostri (coregia/codirectors Mario Monicelli, Dino Risi, 1977), La terrazza (1979), Vorrei che volo (doc, 1982), Il mondo nuovo (1982), Ballando ballando (1983), Maccheroni (1985), La famiglia (1987), Splendor (1989), Che ora è? (1989), Il viaggio di Capitan Fracassa (1990), Mario, Maria e Mario (1993), Romanzo di un giovane povero (1995), La cena (1998), Concorrenza sleale (2001), Gente di Roma (2003), Che strano chiamarsi Federico (2013).

Dichiarazione

regista

Ho iniziato collaborando alla sceneggiatura di film molto popolari, come Due notti con Cleopatra di Mario Mattoli o Un americano a Roma di Steno. Ho collaborato anche alla serie dei film prodotti da Carlo Infascelli e diretti da Domenico Paolella. Erano film che ottenevano molto successo: Canzoni di mezzo secolo, Canzoni, canzoni, canzoni, Amori di mezzo secolo, Ridere, ridere, ridere. In Amori di mezzo secolo c'erano cineasti come Germi, Rossellini, Pietrangeli. Questi film erano un po' come delle grandi marmitte nelle quali si potevano mettere molte cose. Fu allora che incominciai a lavorare anche con Pietrangeli, che arrivava dalla critica cinematografica, era un uomo acuto e molto penetrante. Tra i registi italiani Pietrangeli è sempre stato, con un discorso cominciato ben prima che il tema divenisse moda, il più attento alla problematica femminile. In veste di sceneggiatore ho collaborato a tutti i film di Pietrangeli, salvo il primo, Il sole negli occhi, e l'ultimo, Come, quando e perché. (…)
Io credo che in ogni sceneggiatore, magari anche in modo latente, ci sia sempre una proiezione nella regia, anche in chi, per temperamento o per scelta deliberata, non cercherà mai di diventare un regista. Gli sceneggiatori si dicono sempre: "Quest'inquadratura l'avrei fatta in questo modo, questa scena sarebbe stata migliore se fosse stata girata così come io l'avevo scritta". Questo è quel che pensano tutti gli sceneggiatori ed è quel che ho pensato anch'io. La speranza di diventare registi a volte può anche realizzarsi. L'occasione di soddisfare questo mio desiderio si è presentata per un film con Gassman. Una lunga amicizia costruita da tutti i film fatti insieme mi legava a Vittorio Gassman e al produttore Mario Cecchi Gori, che aveva già prodotto numerosi film ai quali io avevo collaborato, La marcia su Roma, Il successo, Il sorpasso e altri ancora di cui non mi vengono in mente i titoli. Si era dunque formata una sorta di collaborazione fra Gassman e me. Avevo scritto una sceneggiatura con Maccari, che non era ancora stata destinata a nessun regista; e così è successo che ho finito col girarla io stesso. Si trattava di Se permettete parliamo di donne, un film interpretato da Vittorio Gassman e prodotto da Mario Cecchi Gori.
Questo primo film, composto da nove ritratti di donne diverse, mi ha molto soddisfatto perché mi ha fatto capire - prima non avevo mai fatto né l'assistente alla regia, né il tecnico - che la regia era nelle mie possibilità, non era solo un fatto tecnico. Inoltre il film andò anche bene sul piano commerciale e ciò mi permise di continuare: quando un primo film ha molto successo e facile metterne in piedi un secondo. Così dopo essere stato sceneggiatore sono diventato regista, anche se qualche volta mi succede ancora di scrivere delle sceneggiature per altri registi. (…)
Il mio primo film, che non vedo più dal 1964, mi sembra il proseguimento del discorso sulla donna iniziato con Pietrangeli e che continuava a vivere nella mia opera d'esordio. Non era solamente un film di pura evasione, c'erano dei personaggi che appartenevano a diverse classi sociali, degli umili, degli afflitti. Ho un ricordo migliore di questo mio primo film che non del secondo, La congiuntura (Jean Gili, Le cinéma italien, 10/18, Parigi, 1978, pp. 278-286).

Cast

& Credits

Regia: Ettore Scola.
Soggetto e sceneggiatura: Ettore Scola, Ruggero Maccari.
Fotografia: Alessandro D'Eva.
Scenografia: Arrigo Breschi.
Montaggio: Marcello Malvestiti.
Musica: Armando Trovajoli.
Interpreti e personaggi: Vittorio Gassman (Proteiforme Adamo), Maria Fiore (la moglie del "picciotto"), Sylva Koscina (la fidanzata difficile), Antonella Lualdi (la bella frettolosa), Giovanna Ralli (la "professionista"), Eleonora Rossi Drago (la sofisticata), Jeanne Valerie (la moglie del carcerato), Umberto D'Orsi, Riccardo Garrone, Walter Chiari, Attilio Dottesio, Edda Ferroriao, Mario Brega, Olga Romanelli, Haidj Stroh, Marco Tulli.
Produzione: Mario Cecchi Gori, per Fair Film-Concordia Film.
Distribuzione: Cineriz.
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