Nazione: Italia, Spagna
Anno: 1967
Durata: 115'


Per assalire una carovana militare che porta oro, Oax ed i suoi banditi si accordano con un gruppo di messicani guidati da un mezzosangue. Ma dopo il colpo, anziché spartire il bottino, i banditi uccidono tutti i messicani dopo averli beffeggiati e si avviano al paese più vicino per godersi i loro guadagni. L'oro che essi posseggono suscita la cupidigia di due maggiorenti del villaggio, l'oste Tembler e l'ipocrita Acherman, i quali inducono la folla a massacrare Oax ed i suoi e poi, nascostamente, si spartiscono l'oro. Ma ecco arrivare in paese oltre al mezzosangue - creduto morto da tutti - e accompagnato da due indiani che lo hanno curato delle sue gravi ferite, anche Zorro, un feroce tirannello locale che pretende la consegna dell'oro. Nella complicata situazione, i primi a pagare lo scotto sono Tembler, la sua amante Florit ed il figlio Evans il quale si uccide dopo essere caduto nelle mani di Zorro e dei suoi crudeli sicari. Quindi è la volta di Acherman, che pensa di salvarsi gettando la moglie nelle braccia del meticcio perché lo difenda da Zorro. Ma la moglie d` fuoco alla casa, provocando, così la morte di se stessa e del marito, mentre il mezzosangue stermina Zorro ed i suoi uomini.

Biografia

regista

Giulio Questi

Giulio Questi (Bergamo, 1924), dopo l’esperienza nella guerra partigiana, comincia a scrivere racconti per alcune riviste letterarie (tra cui il «Politecnico» di Vittorini) e nella seconda metà degli anni Cinquanta entra nel mondo del cinema, lavorando come regista di documentari (Giocare, 1957), aiuto regista per Zurlini e Rosi e attore per Fellini in La dolce vita (1960). Nel 1961 gira il primo lavoro di finzione, Viaggio di nozze, episodio di Le italiane e l'amore, e l’anno successivo collabora al «mondo movie» (cioè un film realizzato con materiali d’archivio volutamente scioccanti e provocatori) Universo di notte. Nel 1963 dirige un episodio di un altro film collettivo, Nudi per vivere, firmato con Elio Petri e Giuliano Montaldo con lo pseudonimo Elio Montesti, che viene però sequestrato dalla censura e mai più distribuito. Nel 1964, un altro episodio, Il passo, per il film Amori pericolosi e finalmente, nel 1967, il primo lungometraggio: il western Se sei vivo spara, che viene anche in questo caso sequestrato a causa della violenza esplicita e ampiamente rimaneggiato (nel 1975 sarà riproposto con il titolo Oro Hondo, in una versione più ricca ma ancora incompleta). Nel 1968 dirige quindi La morte ha fatto l'uovo, un giallo interpretato da Gina Lollobrigida e Jean-Louis Trintignant che all’epoca si rivela un insuccesso, e nel 1972 Arcana, capolavoro surrealista che incontra però nuovi problemi nella distribuzione.
Ritiratosi dal cinema, negli anni Settanta e Ottanta, Questi lavora per la televisione, dirigendo fra gli altri L’uomo della sabbia (1975), Vampirismus (1982) e Il segno del comando (1989), remake dell’omonimo sceneggiato del 1971. Tra il 2003 e il 2007 realizza poi in totale autonomia una serie di sette cortometraggi sperimentali (poi riuniti nel 2008 nella raccolta By Giulio Questi) che lo vedono come unico protagonista, oltre che regista, sceneggiatore e montatore. Nel 2014, infine, debutta come scrittore pubblicando per Einaudi la raccolta di racconti Uomini e comandanti, con la quale ha recentemente vinto il Premio Chiara.

FILMOGRAFIA

Le italiane e l’amore (ep. La prima notte, coregia Marco Ferreri, Gian Vittorio Baldi, cm, 1961), Universo di notte (non accr./uncred., doc., 1962), Nudi per vivere (coregia Elio Petri, Giuliano Montaldo [Elio Montesti], 1963), Amori pericolosi (ep. Il passo, coregia Carlo Lizzani, Alfredo Giannetti, mm, 1964), Se sei vivo spara (conosciuto anche come/also known as Oro Hondo o/or Django Kill, 1967), La morte ha fatto l’uovo (1968), Arcana (1972), L’uomo della sabbia (tv, 1975), Vampirismus (tv, 1982), Quando arriva il giudice (tv, 1985), Il segno del comando (tv, 1989), Non aprire all’uomo nero (tv, 1994), Il commissario Sarti (tv, 1994), By Giulio Questi (serie di cortometraggi/short films series: Doctor schizo e Mister Phrenic, Lettera da Salamanca, Tatatatango, Mysterium Noctis, Vacanze con alice, Repressione in città, Vacanze con Alice, Visitors).

Dichiarazione

regista

Io avevo fatto un episodio del film Amori pericolosi, il terzo, si chiamava Il passo (gli altri episodi erano di Alfredo Giannetti e di Carlo Lizzani). (…) Dopo Il passo mi allontanai. Ergas era fallito. Feci l'attore per Germi in Signori e signore - ero il farmacista. Tornai, e mi venne l'idea di La morte ha fatto l'uovo leggendo un libro su un allevamento di polli. Cominciammo a fare una scaletta con Kim. Venne un produttore, Jacovoni, che prima era legato a Cervi, appena uscito da un fallimento, mentre ancora lavoravamo a casa mia a La morte ha fatto l'uovo, e mi disse: "Giulio devi fare un western". Ci venne un'idea e mettemmo da parte La morte ha fatto l'uovo e lavorammo a Se sei vivo spara. Fu un lavoro molto intenso. (…)

Lo girò in Spagna?
Sì, andai così a fare nel 1966 in Spagna Se sei vivo spara. Kim mi raggiunse sul set per pochi giorni.

Pensavo che fosse una vostra scelta quella di fare un western, invece era un film su commissione. Comunque non è certo un western normale, c'è qualcosa di folle, di riscrittura in chiave pop del genere, non trova?
Era un film su commissione. L'invenzione ci venne dalla disperazione. Siamo sfuggiti al genere. C'era uno spirito di manipolare i generi in chiave pop. Eravamo gi` nella dimensione de La morte ha fatto l'uovo. Ci venne in mente anche la chiave di lettura psicanalitica per i personaggi.

La musica era di Ivan Vandor, perché questa scelta così strana in un western?
Sì, c'era anche Vandor, che aveva già fatto la musica de Il passo. Vandor era amico mio, lo conoscevo da quando suonava jazz a Roma. Lo feci conoscere a Kim e lui mi fece conoscere Bruno Maderna che ci fece le musiche per La morte ha fatto l'uovo. (…)

La morte ha fatto l'uovo e Se sei vivo spara erano i primi tentativi di fare film pop, assieme a quelli di Tinto Brass dello stesso periodo, con lo sgretolamento del genere, l'uso di un genere classico per costruire un gioco anche ideologico sul cinema. Questa operazione coinvolgeva anche lo stile nel vostro caso, non so un montaggio particolare - come faceva Brass -, delle inquadrature ricercate, delle scenografie volutamente pop o no?
No, il nostro gioco era proprio sul genere, non sullo stile. Ma era un gioco cosciente e fummo i primi a tentarlo. Ci gloriavamo molto di fare del cinema kitsch. Fare un giallo con una storia di polli e prendere la Lollobrigida come protagonista a quel tempo era un'operazione kitsch. Erano gli anni in cui noi abbiamo creduto ad una cultura pop. Eravamo felici di questa scoperta pop. Ci sbeffeggiavano a quel tempo, non solo i critici. Eravamo fuori dal cinema ufficiale. Appena fai delle cose che escono dalla via culturale del momento sei segnato.

(Marco Giusti e Enrico Ghezzi, a cura di, Kim Arcalli, montare il cinema, Marsilio, Venezia 1980, pp. 67-69)

Cast

& Credits

Regia: Giulio Questi.
Soggetto e sceneggiatura: Franco Arcalli, Giulio Questi.
Fotografia: (techniscope, technicolor): Franco Delli Colli.
Montaggio: Franco Arcalli.
Musica: Ivan Vandor.
Interpreti e personaggi: Tomas Milian (il mezzosangue), Marilù Tolo, Piero Lulli, Milo Quesada, Paco Sartz, Miguel Serrano, Angel Silva, Sancho Gracia, Mirella Panfili, Roberto Camardiel.
Produzione: Cia Cinematografica Roma-Hispame Film Madrid.
Distribuzione: indipendenti regionali.
Menu