1° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Tematiche Giovanili 1982

Some of Us Looking at the Stars

Some of Us Looking at the Stars
di Alberto Chiantaretto, Daniele Pianciola
Nazione: Italia
Anno: 1982
Durata: 60'


La musica giovane viene vista come momento e voce unificante della condizione giovanile. Seguendo il percorso dei protagonisti attraverso una grande città industriale, si compone, nell'arco di un giorno e due notti, un viaggio a più voci all'interno di un linguaggio separato, attraverso la realtà del lavoro, il mito del rock, il sogno del professionismo, il rito collettivo del concerto: la musica dei giovani come colonna sonora della loro vita.


Biografia

regista

Alberto Chiantaretto

Alberto Chiantaretto è nato a Castellamonte (Torino) il 22 luglio 1947. È laureato in Medicina e Chirurgia. Nel 1979 inizia l'attività di realizzatore cinematografico nella cooperativa KWK Kinowerke. Nel 1984 e nel 1985 cura, insieme a Marco di Castri e Daniele Pianciola, la videorivista "VlS: Video Information System". Dal 1984 insieme a Jean Rouch, Marco di Castri e Daniele Pianciola lavora al progetto: "L'occhio, la macchina, la città: un film di Jean Rouch a Torino", che si conclude nel 1986 con la realizzazione del film L'enigma, regia di Jean Rouch e di Alberto Chiantaretto, Marco di Castri, Daniele Pianciola. Attualmente sta realizzando per la RAI Malattia e società, "docudrama" in sette puntate sull'evoluzione della medicina in rapporto alla storia della società italiana dell'800. Il suo film Venerdi sera, lunedì mattina, realizzato con D. Pianciola, ha vinto il Premio Gabbiano d'Oro al Festival di Bellaria 1984, il Premio Filmaker Milano 1985 e il Premio Agis 1985.

FILMOGRAFIA

Tolleranza un decimo (1979, con D. Pianciola), Tutto occupato (1980, con D. Pianciola), Come uno di noi (1981, con D. Pianciola), Some of Us Looking at the Stars (1982, con D. Pianciola), Biella e l'industria tessile (1983), Venerdì sera, lunedì mattina (1983, con D. Pianciola), Fabbrica e salute (1984), L'enigma (1986, con J. Rouch, M. di Castri, D. Pianciola).

Daniele Pianciola

Daniele Pianciola è nato a Torino nel 1947. Dopo gli studi universitari in sociologia e antropologia e successivamente in letteratura inglese e americana si dedica all'attività editoriale. Tra il 1975 e il 1978 si occupa, sempre in campo editoriale, e poi come ricercatore, dello studio e della realizzazione di progetti audiovisivi. Dal 1979 inizia nella cooperativa cinematografica KWK una lunga serie di produzioni cinematografiche e televisive. Dal 1984 lavora, insieme a Chiantaretto e di Castri, con Jean Rouch al progetto "L'occhio, la macchina, la città" realizzando assieme ad essi il film L'enigma intorno al quale nasce e si sviluppa una vera e propria "scuola di cinema" sul campo. Il suo film Venerdì sera, lunedì mattina, realizzato con A. Chiantaretto, ha vinto il premio Gabbiano d'Oro al Festival di Bellaria 1984, il premio Filmaker Milano 1985 e il premio Agis 1985. Attualmente sta preparando per la RAI Ai margini della ragione, un serial in cui, con la collaborazione dello storico Renzo Villa, si opera in un museo virtuale un viaggio di esplorazione del corpo come luogo dell'immaginario, zona di confine tra ragione e non-ragione.

FILMOGRAFIA

Tolleranza un decimo (1978, con A. Chiantaretto), Torino tra le due guerre (1978), Some of Us Looking at the Stars (1982, con A. Chiantaretto), Un cuore d'acciaio (1982-83), Venerdì sera, lunedì mattina (1983, con A. Chiantaretto), Innovazione tecnologica e ricerca scientifica (1984), Metropoli/computer, lavoro distrutto/lavoro possibile (1984), La scienza e la colpa (1985), L'immagine trovata (ipotesi per un identikit) (1985), Knots/Nodi (1985), L'enigma (1986, con J. Rouch, A. Chiantaretto, M. di Castri).

Dichiarazione

regista

Dall'idea di partenza che era quella di verificare come la musica sia momento e voce unificante della condizione giovanile, di capire cosa sia questa città dal punto di vista della musica oggi, di come i giovani vivono oggi le mitologie, le realtà della musica, le difficoltà per non essere solo consumatori, ma anche protagonisti, siamo arrivati alla stesura della sceneggiatura convinti che si potesse solo rappresentare questo mondo della musica giovanile, o almeno qualcosa di esso, anziché interrogarlo con la tecnica dell'inchiesta. Al momento di realizzare il film la nostra scelta è stata allora di mettere in scena alcune situazioni, persone (cercate lungo i percorsi che i giovani seguono nella città), frammenti di vita e di giornate. Fare ripetere davanti e per la macchina da presa da questi ragazzi quello che erano o volevano essere nella vita. Essi recitano i propri vissuti, ripulendoli dall'eccesso di autobiografia, togliendo qualcosa e aggiungendo qualcos'altro, per dargli caratteristiche emblematiche e generali.
Una parte del film è così; l'altra è invece ancora di investigazione e l'osservazione del fenomeno o dell'individuo o del gruppo ha la prevalenza sulla rappresentazione: le persone non diventano personaggi di finzione, non recitano per la macchina da presa, ma accettano al massimo di lasciarsi seguire e osservare da essa.
Iggy Pop sul palco durante il concerto dopo il nubifragio rappresenta il divismo, la provocazione, la trasgressione della musica: è "l'iguana del rock". Nel camerino la macchina da presa osserva e interroga il vecchio rockman che al di l` del professionismo lascia intravedere un mondo nel quale il rock non è solo mestiere, ma coerente scelta di vita. Lo stesso mondo insomma che Wanda, giovane torinese, operaia, cerca di costruirsi pezzo per pezzo, coscienziosamente, affrontando il progetto di diventare una cantante rock come il vero lavoro da fare nella vita.
È lo stesso mondo che Elio (la generazione del '77, quelli che hanno fatto politica e che cercano in qualche modo di farla ancora) guarda con diffidenza e sarcasmo nell'esperienza di Wanda e stigmatizza duramente nella sua personale analisi dell'"affare MUSICA".
La mescolanza di due generi cinematografici, o di questi due diversi modi di raccontare, è la via che abbiamo scelto per parlare di una realtà complessa, frammentaria, disomogenea anche al suo interno. Le vicende dei protagonisti che percorrono tutti strade diverse o poco comunicanti,,tra loro non si intrecciano se non occasionalmente o quasi nei luoghi comuni che il loro universo separato nella grande città gli offre (Alberto Chiantaretto e Daniele Pianciola).

Cast

& Credits

Regia: Alberto Chiantaretto, Daniele Pianciola.
Sceneggiatura: Alberto Chiantaretto, Marco di Castri, Daniele Pianciola.
Fotografia: Maurizio Calvesi (16mm, Eastmancolor).
Musica: Iggy Pop, Pretenders, AC/DC, Devo, Nina Hagen ecc.
Suono (presa diretta): Marco Di Castri.
Montaggio: Alberto Chiantaretto, Daniele Pianciola.
Produzione: KWK Kinowerke Coop., Torino.
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