Nazione: Italia
Anno: 1960
Durata:


Ray Petersen, un reporter dell'anno duemila, viene inviato sull'astronave-satellite BZ 88 per svolgere un'inchiesta. Giunto sul posto non riesce a comprendere le ragioni dello strano comportamento del comandante, in compenso cattura la simpatia di una giovane impiegata dei servizi tecnici a cui salva la vita. ]l misterioso atteggiamento del comandante si spiega quando questi rivela al giornalista il pericolo che incombe sulla Terra: Alfa 2, la prima astronave fotonica interstellare, sta rientrando nel sistema solare, circondata da un micidiale campo d'energia. Diretta verso la Terra, la ridurrà a un globo di magma se non verrà fermata. BZ 88 fa sosta su Venere. Un coraggioso membro dell'equipaggio pilota un razzo lanciato contro Alfa 2: morirà prima di distruggerla, riuscendo però a trasmettere preziose informazioni. Grazie a queste Ray Petersen, a bordo di un taxi spaziale, raggiunge l'astronave e la ferma. Rimasto senza ossigeno, sarà salvato dal comandante che lo riporterà sul satellite accanto alla sua fidanzata.


Biografia

regista

Antonio Margheriti

"Antonio Margheriti (alias Anthony M. Dawson), pur prediligendo soprattutto il cinema di fantascienza (quasi metà della science-fiction cinematografica italiana è opera sua) si è dedicato anche - e con migliori risultati - al cinema dell'orrore. È regista curiosamente discontinuo, a volte ingenuo, ma capace anche di tessere complesse tele narrative (la metafora del ragno è forse la più adatta a descrivere la regia dei suoi film di fantasmi), ma anche, nei suoi momenti migliori, regista colto e raffinato.
Questa discontinuità si rivela appieno nel suo primo horror, Danza macabra (1963), che parte da un'idea sbalorditiva, far funzionare il meccanismo d'identificazione a rovescio, congelando il protagonista al ruolo di spettatore, passivo e impossibilitato a difendersi, ma non riesce poi a mantenere il rigore necessario (che richiederebbe quanto meno l'identificazione della macchina da presa con gli occhi del protagonista-spettatore e quindi un uso costante della macchina fissa); ciononostante il film resta una delle opere migliori e più affascinanti del fantastico italiano, nei toni morbosi (il tema dell'amore lesbico fa il paio, per audacia ed esplicitezza di trattamento, col sadismo di La frusta e il corpo) e nella tessitura di una tensione 'congelata' per quasi tutto il film, che esplode poi nel delirio frenetico del finale." (Teo Mora, Storia del cinema dell'orrore (1975-1978), Tomo 11, Fanucci, Roma, 1978)

FILMOGRAFIA

Space Men (1960), Il pianeta degli uomini spenti (1961), L'arciere delle mille e una notte (La freccia doro) (1962), Il crollo di Roma (1963), Danza macabra (1963), Anthar l'invincibile (1964), Il pelo nel mondo (1964), I lunghi capelli della morte (1964), La vergine di Norimberga (1964), I giganti di Roma (1964), Ursus terrore dei Kirghisi (1964), I criminali della Galassia (1965), I diafanoidi vengono da Marte (1965), Il pianeta errante (1965), La morte viene dal pianeta Aytin (1965), A 007 sfida ai killers (1966), Operazione Goldman (1966), Joe l'implacabile (1967), Joko, invoca Dio e muori (1968), Nude... si muore (1968), Io ti amo (1968), Contronatura (1969), ... E Dio disse a Caino (1969), L'inafferrabile invincibile Mr. Invisibile (1969), Nella stretta morsa del ragno (1971), Finalmente... le Mille e una notte (1972), Novelle galeotte d'amore nel Decamerone (1972), La morte negli occhi del gatto (1973), Ming, ragazzi! (1973), Manone il ladrone (1974), Whisky e fantasmi (1974), Là dove non batte il sole (1975), Il mostro è in tavola... barone Frankenstein (1975), Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete (1975), La parabola di un fuorilegge è legge (1975), Con la rabbia agli occhi (1976), Controrapina (1976), Killer Fish - Agguato sul fondo (1978), L'ultimo cacciatore (1980), Apocalypse domani (1980), Car Crash (1981), I cacciatori del cobra d'oro (1982), Fuga dall'arcipelago maledetto (1982), Tornado (1983), Il mondo di Yor (1983), I sopravvissuti della città morta (1984), Arcobaleno selvaggio (1985), La leggenda del rubino malese (1985), L'isola del tesoro (1986), Commando Leopard (1987), L'ultimo colpo (1988), Il triangolo della paura (1988), Alien degli abissi (1988), Indio (1989), Indio 2 - La rivolta (1991), Gengis Khan (1993-94), Virtual Weapon (1996).

Dichiarazione

regista

Antonio Margheriti

Space men è il più interessante dei miei film di fantascienza. Credo che sia veramente molto buono, molto riuscito. È la storia di un'astronave che ha delle difficoltà per ritornare sulla Terra, ed accade ai suoi passeggeri la stessa avventura che si vede in Abbandonati nello spazio, ma molto più romanzata... e girata dieci anni prima. (...)
Mi avevano commissionato un film che doveva ufficialmente essere presentato come un film americano, ed io ho cambiato il mio nome in Anthony Daisies, che è la traduzione di Antonio Margheriti. Il film è uscito prima in Italia, firmato Anthony Daisies. Ma quando è arrivato negli Stati Uniti, ho ricevuto un messaggio dalla società americana che lo distribuiva: dovevo cambiare immediatamente pseudonimo. Mi si proponeva di sostituire Daisies con Dawson. Ho accettato, ma senza capirne il motivo. Ho appreso solo più tardi che Anthony Daisies significa, in gergo, Antonio il pederasta! Non sapevo che esisteva già un Anthony Dawson attore in Inghilterra, e ciò mi ha provocato alcune noie in seguito: parecchie volte è stato annunciato che il regista italiano Anthony Dawson avrebbe recitato nel film di un collega britannico!
Quando si parla di fantascienza tutti pensano immediatamente a un'avventura con dei marziani, dei missili e dei dischi volanti. A me va bene, ma non si può ridurre a ciò la fantascienza. Fantascienza è anche ciò che ci può succedere adesso, non importa dove. Ci sono parecchi racconti di fantascienza pubblicati in Italia, ma il cinema di tale genere si limita a qualche tema elementare. Mi piacerebbe fare un film da un buon racconto di fantascienza, ma è molto difficile trovare i soldi necessari. (...) Amo molto il fantastico. Ma la maggior parte dei miei film sono unicamente delle operazioni finanziarie. Quanto alla fantascienza bisogna dire che non esiste solo nelle avventure spaziali. Io leggo molta fantascienza, ma credo che Danza macabra sia più fantascienza che "space opera", una vera "space opera" costerebbe troppo cara a qualsiasi produttore italiano. E poi la fantascienza non è solo scienza e macchine. È la follia. L'immaginazione totalmente liberata. Rispettare una tecnologia significa limitare la fantascienza. (...)

(J. P. Bouvxou, La science-fiction au cinéma, Paris. 10/18. 1971, pp. 461-471)

Cast

& Credits

Regia: Anthony Daisies (Antonio Margheriti).
Soggetto e sceneggiatura: Vassilij Petrov.
Fotografia (Vistavision, Eastmancolor): Marcello Masciocchi.
Scenografia ed effetti speciali: Caesar Peace.
Montaggio: Mario Serandrei.
Musica: G.J.K. Broady.
Interpreti e personaggi: Rik Von Nutter (Ray Peterson), Gaby Farinon (Lucy), David Montresor (George), Archie Savage (Al), Alan Dijon, Franco Fantasia, Anita Tedesco, David Maran, Joe Pollini.
Produzione: Ultra Film.
Distribuzione: Titanus.
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