Nazione: Italia
Anno: 1967
Durata: 100'


Il film narra tre storie di giovani - Marisa, Anna, Enzo - le cui vicende si sviluppano parallelamente ma senza alcuna correlazione. Marisa, modesta commessa in una merceria, aspira a diventare cantante di musica leggera: raggiungerà presto il successo, affermandosi in un concorso per voci nuove. Anna fugge da casa per sottrarsi all'affettuosa tirannia della madre, ma la sua nuova vita di ragazza moderna e libera si rivelerà assai diversa da come l'aveva sognata. Enzo, un ragazzo con la testa piena di sogni frustrati dallo squallore della realtà che lo circonda, cercherà di evadere dalla monotonia della sua esistenza mettendo in atto un'azione criminosa.

Biografia

regista

Gianfranco Mingozzi

Gianfranco Mingozzi è nato a Bologna il 5 aprile 1932. Dopo essersi laureato in legge ha fatto il corso di regia al Centro Sperimentale di Roma ed è stato aiuto regista di Fellini. Nel 1964 ha lavorato in Canada all'Office National du Film (N.F.B.). Sceneggiatore, documentarista, autore di inchieste per la TV. Ha esordito nella regia col documentario La Taranta.

FILMOGRAFIA

Documentari. 1962: La Taranta. 1965: Con il cuore fermo, Sicilia. 1966: Michelangelo Antonioni, storia di un autore.
Lavori televisivi. 1970: Pantere nere. 197072: C'è musica e musica. 1980: Sud e magia; Il treno per Istanbul (film televisivo). 1982: L'ultima diva: Francesca Bertini.
Film a soggetto. 1967: Trio. 1968: Sequestro di persona. 1973: La vita in gioco (Morire a Roma) . 1974: Flavia, la monaca musulmana. 1977: Gli ultimi tre giorni. 1982: La vela incantata.

Dichiarazione

regista

È difficile fare dei film d'autore, e ancora più difficile distribuirli. Ci sono in Italia, quattro o cinque produttori che fanno sempre le stesse cose: western, commedie, ecc. Quando per caso un grosso produttore fa un film a basso costo, è lui per primo con il distributore a non crederci. Il film di Bellocchio non è uscito che a Milano, e in una sola rete di distribuzione. Essendo un film a basso costo rientrer` nelle spese. Ma bisognerebbe anche che il pubblico lo vedesse. Non bisogna dimenticare che i film sono fatti per essere visti (Guy Gauthier, Entretien avec Gianfranco Mingozzi, in "Image et son", n. 195, 1966, pp. 68-70)


Il primo dei tre episodi di Trio, quello della cantante, non ha uno sviluppo, è l'unico a non averne; del resto credo che avrei tradito questa donna dando una fine alla sua storia. Infatti io non la conoscevo ancora se non in un momento preciso del suo divenire, e cioè quel momento in cui ha vinto un concorso musicale e attendeva un istante ben determinato: quello di essere conosciuta, di divenire celebre, di avere successo. (…)
Inoltre mi sembra che fermarsi sul motivo del successo serva a sottolineare il legame che c'è fra questo episodio e quello del giovane, rinforza l'effetto di contro-campo. Difatti lo sforzo ossessivo fatto dalla cantante mi sembra essere un elemento di chiarificazione di un motivo che appare anche nel secondo episodio: il motivo del successo. Ciò fa comprendere l'ossessione che il ragazzo ha nei confronti del suo dirimpettaio, o meglio di fronte a ciò che questo rappresenta. (…)
L'idea di questo personaggio l'avevo già prima di girare l'episodio della cantante.
Non l'avevo ancora sceneggiato, avevo pero in mente qualche sequenza di base intorno alle quali mi ripromettevo di ricostruire tutto l'episodio. Girando ho poi ampliato questa base. Naturalmente ho lavorato al secondo episodio avendo ancora in testa il primo, che avevo da poco girato. Così anche per il terzo, che ho cominciato a scrivere solo quando le riprese degli altri due erano state ultimate. (…)
Malgrado tutto ho esitato: non sapevo se girare il terzo episodio, quello della ragazza, perché temevo che potesse nuocere alla chiarezza del film, nonostante fosse stato concepito in stretta connessione con gli altri due episodi. Poi ho pensato che il pubblico, dopo una prima confusione causata dall'assistere a tre storie differenti e apparentemente senza legami, avrebbe incominciato a cogliere le interrelazioni, le affinità di senso presenti in queste tre avventure.
La terza storia, per esempio, è quella di una giovane che scopre il sesso in quanto rivolta. Ma la sua storia inizia nel momento in cui lei ha già messo la sua rivolta in atto. In questo senso la sua storia ha un andamento diverso da quella del ragazzo protagonista del secondo episodio, qui la rivolta era il punto culminante della storia, la storia si presentava come un approccio graduale alla rivolta. (…) La vicenda della giovane è un po', se si vuole, una discesa agli inferi (Bernard Eisenschitz, Gianfranco Mingozzi sur Trio, in "Positif", n. 92, 1968, pp. 23-25).

Cast

& Credits

Regia, soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Mingozzi.
Fotografia: Ugo Piccone.
Montaggio: Domenico Gorgolini.
Musica: Franco Potenza.
Fonico: Vittorio De Sisti.
Interpreti e personaggi: Marisa Galvan (Marisa), Walter Vezza (Enzo), Mariella Zanetti (Anna), Antonio Ghighine (il vicino), Piera Degli Esposti (la sorella di Anna), Margherita Puratich (l'amica di Anna), Wolfgang Hillinger (l'amico di Anna), Ugo Piccon (il padre di Enzo), Cyrus Elas (l'uomo delle scale), Nico Fidenco (lui stesso), Janet Smith (la cantante folk), Luigi Castellato, Luciano Bartoli, Enzo Doria, Antoine.
Produzione: Gian Vittorio Baldi per la I.D.I. Cinematografica.
Distribuzione: Indict.
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