TEMPO STAZIONARIO

Alla vetrata che sovrasta la biglietteria della Stazione Centrale di Milano manca una lastra di vetro. Per una stramba signora, che ha fatto dei sottotetti della stazione il luogo magico dei suoi ricordi e delle sue fantasie, quella inconsueta finestra è lo strumento irrinunciabile che le permette di mantenere il contatto con il suo passato di ballerina. Ma arriva un giovane operaio, svogliato e disilluso, che deve chiudere quel prezioso cordone ombelicale che ancora unisce la stramba signora con le immagini del tempo passato. Metafora sull'importanza dell'immaginazione, Tempo stazionario è la breve storia di come, per una volta, chi vive tra le nuvole può averla vinta su chi tiene i piedi per terra.

"Ho sempre pensato che l'immaginazione fosse una cosa concreta, che il cinema ne fosse l'incarnazione vivente e che denunciare la realtà significhi, comunque, 'immaginarla' così com'è. Lo penso ancora. Ma girare questo cortometraggio, scritto anni fa e parte di un progetto più ampio sulla Stazione Centrale di Milano, mi ha insegnato che per fare cinema bisogna avere i piedi ben saldi a terra perché c'è da combattere in ogni momento contro soldi, tempo, continui imprevisti e inesperienza. E così, quello che ne esce a volte non è proprio come lo si era immaginato. Che meraviglia, però, farsi male ai piedi per imparare a volare!" (Elena Gamba).

Regia e sceneggiatura: Elena Gamba.
Fotografia: Giovanni Cavallini.
Suono: Walter Pirani.
Montaggio: Mirella D'Angelo.
Interpreti: Cristina Colombo, Massimo Greco.
Produzione: Elena Gamba, Raffaele Prati e Marina Spada, via Segantini 21, 25015 Desenzano del Garda (BS), tel. +39-030-9144419, fax +39-030-3450180.