Samuel Fuller, independent film maker

"6 luglio 1965. Fuller è a Parigi intento alla preparazione di Les Fleurs du mal a partire da una sceneggiatura di Noël Burch. Accetta di riceverci nel suo appartamento di square Félix Faure. Ho chiesto a Moullet di occuparsi dell'intervista. D'accordo con Fuller, questa giornata di lavoro, dovrebbe essere la prima di un piano di riprese che seguir` la preparazione e poi la realizzazione di Les Fleurs du mal. Comunque, istintivamente, in questo primo giorno facciamo praticamente il giro completo della carriera, delle idee e dei gusti di Fuller. L'appartamento è minuscolo. Noi scegliamo due inquadrature: nella prima Fuller è seduto alla macchina da scrivere 'Royal', nella seconda, sta in piedi sul balcone, dando la schiena alla Tour Eiffel. Gennaio 1967. Diciotto mesi dopo. Da oltre un anno Fuller è tornato a Hollywood. Il film è fermo, e con esso il nostro progetto. Ho fatto venire Noël Burch e ci proiettiamo i rushes, quei due piani di Fuller ripetuti all'infinito. Stranamente, questa semplicit` e questa monotonia risultano funzionali a una certa idea di montaggio che gi` comincia ad abbozzarsi... Fuller vive un tempo pieno, duro, perpetuamente agito, non soltanto vissuto, ma fabbricato a colpi di decisioni: le stesse qualit` del suo cinema, teso come un arco verso una continua preoccupazione d'efficacia. L'analisi dei rushes ha rivelato, negli interminabili tempi morti che scandiscono ogni intervista, dei veri intervalli di nulla tra due universi mal saldati - intervalli che il Fuller tenter` ossessivamente di eliminare attraverso il suo uso del piano sequenza. Montare Fuller dunque, significher` per noi andare nel senso di questa ossessione, non aggiustando un reale pieno e continuo (come fa Fuller), ma lasciandone semplicemente fuori tutto ciò che nella realt` grezza rinvia alla durata morta... Non tanto una durata 'vissuta' dunque, ma un ritmo e una plasticit` ottenuti a partire da quattro elementi differenti: le immagini in sincrono di Fuller, i brani di film, la musica e i cartelli." (André S. Labarthe, "Cahiers du cinéma", n. 93, settembre 1967)

Regia: Hubert Knapp, André S. Labarthe.
Montaggio: Noël Burch.
Intervistatore: Luc Moullet.
Produzione: ORTF.
Serie diretta da: Janine Bazin, André S. Labarthe.
Riprese: Parigi.
Estratti da: Quaranta pistole e altri.