BOHOC A FALON

Piove a dirotto sul Balaton. Due ragazzi cercano riparo in una villa isolata, ma scoprono di non essere soli: Kiki, un altro giovane, è nascosto lì. Improvvisamente arrivano anche i proprietari con i loro ospiti. I tre si nascondono in una piccola stanza e si interrogano su come uscirne. Due di loro riescono a sgusciare attraverso un buco nel tetto, ma Kiki rimane bloccato. Allora gli altri lo invitano a raccontare delle storie per passare il tempo. Rivivono allora la sua adolescenza, le liti con i genitori, gli scherzi, l'ingresso all'universit`, il volto di una ragazza compagna di classe, un'altra donna, di sette anni più vecchia, forse il primo amore. E poi la fattoria dove ha passato il periodo dell'infanzia che forse gli ha lasciato i ricordi più duraturi. Come allora, Kiki disegna sulla nuda parete la figura di un clown. Spunta l'alba...

"'Viva la libert`' grida il giovane eroe del film, fissando arrogantemente la cinepresa, sullo sfondo l'appartamento arredato con gusto dei genitori, con porcellane Herend e libri catalogati . 'Viva la fibert`!' grida Pal Sandor, regista al suo primo film, guardando i critici, sullo sfondo il grande cinema con predecessori di qualit` e strumenti catalogati. A caratterizzare questo film soffocante, elementarmente allegro, divagante, sono l'attitudine alla sfida, l'esperienza adolescenziale della libert`, non i pensieri, ma in primo luogo i muscoli, le atmosfere, la libert` delle sensazioni." (Vera Letay, "Filmvilag", 1/5/1968)

Regia: Pal Sandor.
Sceneggiatura: Zsusa Toth, Pal Sandor.
Fotografia: Janos Zsombolyal.
Musica: Zdenko Tamassy.
Interpreti e personaggi: Gabor Ferenczi (Kiki), Bal`zs Tardy (Andras), Miklos Szúrdi (Péter), Vera Venczel (la ragazza).
Produzione: MaFilm (Studio 3), Budapest.