SZIGET A SZARAZFOLDON

Suscitando l'ilarit` del pubblico, una strana vecchia interrompe continuamente il conferenziere. Quand'era ancora giovane, aveva soggiornato con suo padre, capitano di vascello, nel paese di cui l'uomo sta parlando. Questa anziana dama, che veste con ricercatezza un po' démodé e si compiace di atteggiamenti giovanili, vive in solitudine in un appartamento pieno di ricordi, ninnoli e fotografie. Qualcuno le insinua che la sua abitazione è troppo grande per una sola persona. Per non essere costretta a lasciare il quartiere, cerca allora, invano, di permutarla con un altro inquilino del palazzo. Si rivolge quindi al mercato semiclandestino, e contemporaneamente la sua casa diventa meta del pellegrinaggio di visitatori interessati. Infine trova l'appartamento che le conviene, con un tranquillo giardino. La vecchia signora ascolta musica dal grammofono a tromba, guarda le fotografie sul muro, camminando in una solitudine popolata di ricordi.

"Sziget a szarazfoldon non è un lavoro di grande respiro, ma è il film bello e sincero di un artista sovrano nel mondo dei creatori, che si presenta con le sue qualit` personali. […] Una persona emarginata. È una formula desiderosa dello stile d'autore di Ivan Mandy. È stata una decisione naturale quella della regista di mettere la sua idea un cambio di alloggio come occasione per condensare ed esibire la vita ed il carattere della protagonista sulla scrivania di uno scrittore come Mandy, in grado di creare intorno a questo genere di argomenti un'atmosfera personale, fluttuante ed elevata. E il film si avvicina realmente alle sue stesse possibilit` proprio laddove testimonia nel modo più convincente il talento del regista, dove trova queste atmosfere 'mandyane'." (Otto Hamori, "Filmkultura", 2/1969)

Regia: Judit Elek.
Sceneggiatura: Ivan Mandy, da un'idea originale di Judit Elek.
Fotografia: Elemer Ragalyi.
Interpreti e personaggi: Manyi Kiss (la vecchia signora).
Produzione: MaFilm (Studio 4), Budapest