Nazione: RFT
Anno: 1970
Durata: 94'


Dopo aver assaltato una banca, due banditi, Sunshine e Kid, si trovano a Deadlock, una cittadina fantasma della sierra messicana. Gli unici abitanti della citt` mineraria abbandonata sono i cercatori d'oro falliti Charles Dump e la figlia Jessi. I milioni rubati fanno intravedere la Possibilit` di realizzare il suo sogno di ricchezza. Ma il suo piano fallisce, e muore in modo atroce. I due banditi restano soli nella citt` deserta in cui il caldo è insopportabile. La loro insoddisfazione aumenta di giorno in giorno e li spinge a uno scontro mortale.

È incredibile: un western tedesco che si può vedere con piacere. Un giovane regista, Roland Klick (che è anche sceneggiatore e produttore del film), ha realizzato un film d'intrattenimento che ha raggiunto splendidamente il proprio scopo (intrattenere il pubblico), e che per di più ha elevate qualit` estetiche. (...)
Roland Klick conosce le regole della violenza. Tiene strettamente sotto controllo gli attori. Sa creare la tensione, portarla all'estremo senza mai esagerare. Conosce l'ironia, l'umorismo e persino una certa poesia del male. Il desolato luogo dell'azione, un villaggio abbandonato fatto di latta e di polvere in cui si lotta per una valigia di dollari, e ricostruito talmente bene che lo spettatore, qua e l`, si sente la gola secca, anche se deglutisce continuamente per la tensione cui è sottoposto. (...)
Klick sfrutta tutte le regole tradizionali del western. Si nota il piacere con cui si attiene allo schema prefissato. Ma si nota anche che gli oltrepassa surrealisticamente la forma convenzionale, creando una poesia delle cose perdute che non sempre hanno i western classici.

Friedric Luft, da "Die Welt", 2 novembre 1970


Deadlock ha la stoffa del film "forte": il giallo e il bianco e una gran quantit` di sabbia e di polvere, la luce del sole e l'aria del deserto, l'ambiente secco e duro al cui interno vivono e lottano energici personaggi, i cui tratti somatici e le cui azioni derivano dal western all'italiana e dal cinema gangsteriano.
Ma è un film debole. La vicenda è guastata dall'immobilit`, dai rinvii, dalle ripetizioni, dalla lentezza e dall'inconsistenza. La struttura drammatica è artificiosa e la regia è formalistica nel dare una qualit` "artistica" al cinema di largo consumo. Le immagini risultano costruite e arbitrarie, le azioni opache e vuote. Il film frustrante e snervante, privo di fantasia e retorico, povero e inconsistente.
Ma soprattutto ci sono nel film troppe cose e troppi simboli troppo pronunciati e sottolineati, troppo stilizzati e isolati, che in modo incessante e fastidioso esibiscono qualit` drammatiche e trasudano significati profondi. Spesso le immagini sembrano dire, a voce alta e imperiosa: questa espressione del viso è un'espressione particolare, questa espressione del viso è un'espressione importante, non può essere tralasciata, va tenuta ben impressa in mente, ha una funzione importante, questa espressione del viso è inoltre un'espressione tipica, bisogna riconoscerla, va classificata. Le immagini si sforzano di provocare un'enorme impressione, al punto che l'incitamento a vedere fa perdere il piacere di vedere.

Sieghfried Schober, da "Süddeutsche Zeitung", 28 dicembre 1970

Biografia

regista

Roland Klick

Cast

& Credits

Regia: Roland Klick.
Soggetto e sceneggiatura: R. Klick.
Fotografia (35 mm, colore): Robert Van Ackeren.
Montaggio: Jane Sperr.
Musica: The Can.
Suono: Hans Dieter Schwarz, Jürgen Koppers.
Scenografia: Sender Kuli.
Interpreti: Mario Adorf (Charles Dump), Anthony Dawson (Sunshine), Mascha Elm Rabben (Jessy), Marquard Bohm (Kid), Sigurd Fitzek, Betty Segal.
Produzione: Roland Klick Filmproduktion (Monaco).
Produttore: R. Klick.
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