12-20 Ottobre 1985
3° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Direttore: Gianni Rondolino
I film del
3° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Anche la terza edizione del Festival Internazionale Cinema Giovani - come le due che l'hanno preceduta - vuole essere, almeno nelle intenzioni, un luogo di incontro e di confronto di quel cinema che direttamente o indirettamente si è proposto di testimoniare il mondo dei giovani d'oggi. Cioè, in altre parole, la cultura, i sentimenti, le tendenze, le speranze, i sogni, ed anche le delusioni, le difficoltà, la tristezza, lo sconforto, la ribellione d'una gioventù che quotidianamente affronta i problemi dell'esistenza in una società, o meglio in diverse società, in continuo movimento, trasformazione, radicale mutamento di forme e di contenuti. Su questo sfondo, al tempo stesso storico, politico, ideologico, sociale, quindi con implicazioni di vario genere, dalla sociologia alla politica, dall'ideologia al linguaggio, si collocano i moltissimi film - di diverso formato, lunghezza e supporto - che ogni anno sono prodotti in tutto il mondo, secondo procedimenti tecnici e produttivi, artistici e spettacolari che coprono di fatto tutte le possibilità attuali di produzione e distribuzione cinematografica. E sul medesimo sfondo si possono collocare gli spettatori, per lo più giovani e giovanissimi, che questi film consumano, secondo procedimenti di fruizione anch'essi onnicomprensivi delle attuali possibilità di diffusione dei prodotti. E' a questo vastissimo campo di opere, le più diverse e spesso contrastanti, che il Festival Internazionale Cinema Giovani ha ovviamente attinto per presentare quest?anno un panorama che ci auguriamo sia il più articolato e stimolante possibile: aperto, cioè, a quegli stimoli e a quelle indicazioni che consentono una visione sfaccettata della realtà giovanile, fuori dei vecchi schemi sociologici o dei vecchi moralismi, e dentro invece ai meccanismi stessi della produzione linguistica d'un universo che si presenta e si autoripresenta senza infingimenti (o attraverso quelle finzioni e quelle forme retoriche che, a ben guardare, possono fornire informazioni pi? interessanti e profonde della stessa, presunta, sincerità). Il panorama che il Festival offre, per sua natura contraddittorio, non omogeneo, spezzettato, addirittura frantumato in mille rivoli, ~ anche quest?anno - secondo un'organizzazione del materiale predisposta fin dalla prima edizione - suddiviso in diverse sezioni o categorie, che dovrebbero facilitare tanto la collocazione delle singole opere, quanto la loro visione. In realtà, queste sezioni o categorie rischiano di risultare, alla fine, un poco rigide, schematiche, non pienamente corrispondenti ai presupposti da cui siamo partiti nel preparare il programma, proprio perchè la realtà del mondo giovanile e la sua rappresentazione cinematografica rifiutano ogni classificazione predeterminata. E tuttavia ci è parso, almeno per il momento, non inutile, anzi per certi aspetti proficuo, mantenere quelle suddivisioni, che in ultima analisi, sia pure schematicamente, consentono un primo raggruppamento. Esse sono: le "Tematiche giovanili?, le "Opere prime", le "Proposte", i "Film d'animazione", la "Retrospettiva" e lo "Spazio aperto". Sezioni, o sottosezioni, entro le quali si è voluto incasellare un programma estremamente ricco e variegato, quantitativamente e qualitativamente. Così sono stati collocati, nella sezione delle "Tematiche giovanili", quei film - di lungometraggio o di medio e corto metraggio - che più esplicitamente affrontano taluni problemi della condizione dei giovani, o meglio indagano sui modi e le forme del comportamento della gioventù nelle più diverse situazioni umane e sociali: film che a volte impiegano linguaggi tradizionali, approcci documentaristici; altre volte si sbizzarriscono in ricerche estetiche nuove, o inseguono le cosiddette mode giovanili; ma sempre ci prospettano soluzioni interessanti, affrontando temi e problemi d?attualit? o di indubbia rilevanza. Nella sezione delle "Opere prime" sono invece raggruppati, ovviamente, i film di lungometraggio che segnano i nuovi esordi. E sono esordi che si collocano, il più delle volte, nella grande corrente, contenutistica e formale, del cinema degli Anni '80, con le molteplici suggestioni che provengono dalla nuova Hollywood, dalla televisione, dai videoclip, da quella nuova visualit? e narratività che il miglior cinema europeo - soprattutto tedesco e francese - è andato elaborando e proponendo nell'ultimo decennio. Sono opere magari fragili, a volte acerbe, ma ricche di stimoli, provocatorie, degne della massima attenzione, soprattutto se si vogliono cogliere le nuove tendenze, o almeno quelle linee programmatiche, o anche semplicemente propositive, lungo le quali si muovono non pochi registi delle nuovissime generazioni. Tra "Tematiche giovanili" e "Opere prime", in una sottosezione parallela, ma perfettamente integrata nel quadro generale, sono stati infine collocati quei film di corto e medio metraggio che ci sono parsi particolarmente significativi per le indicazioni che forniscono a riguardo di giovani o giovanissimi autori che cominciano a lavorare nel cinema, spesso già provvisti d'un linguaggio autonomo e d'un forte impegno conoscitivo. Ed in un'altra sezione, anch'essa parallela, che abbiamo intitolato "Proposte", abbiamo voluto presentare alcuni film, passati in altri Festival o invece assolutamente inediti, che ci sono parsi di notevole valore o interesse, sempre all?interno di quella prospettiva di "cinema giovane", o meglio del rapporto "cinema- giovani" che è nelle premesse del nostro Festival. Nella medesima prospettiva, abbiamo voluto mantenere anche quest'anno la sezione "Film d'animazione", nella presunzione che questo campo spesso trascurato dai Festival cinematografici continui ad essere un luogo di sperimentazione di nuove tecniche e nuove forme: un luogo in cui esordiscono giovani autori che prospettano soluzioni, problemi, indicazioni che non troverebbero spazio nel campo ben più vasto e arato del cinema cosiddetto "dal vero". Rimangono infine da segnalare le due sezioni che, per molti aspetti, costituiscono i poli attorno ai quali tutto il Festival pu? ruotare. Da un lato la sezione "Retrospettiva", quest?anno dedicata alla nascita e ai primi sviluppi del "Junger deutscher Film", cioè d'una cinematografia nazionale che si è affermata in campo internazionale attraverso l'opera di alcuni autori che sono stati considerati tra i più significativi del cinema contemporaneo. Con questa retrospettiva si è voluto risalire alle origini di questo fenomeno - prettamente "giovanile" - cercando di coglierne la genesi, i programmi, i temi e le variazioni nell?arco di un decennio, gli Anni '60, che ha segnato una tappa significativa, non soltanto nel cinema, ma nella società contemporanea. Dall'altro, la sezione "Spazio aperto", che presenta i prodotti, in film e in video, di decine e decine di giovanissimi autori (sotto i trent?anni) provenienti da ogni parte del mondo, senza selezione preventiva: un'occasione offerta a registi e spettatori di prendere visione di quanto si sta facendo oggi fuori dei tradizionali canali produttivi e commerciali; e un'occasione, anche, di confronti, di polemiche, di scontri, e magari di collaborazioni future. A fianco di questa rassegna molteplice e provocatoria, abbiamo voluto porre - come già lo scorso anno - una significativa retrospettiva, dedicata quest'anno ai "Newsreels americani" degli Anni 60-70: un modo diverso di fare cinema, di informazione, di contestazione, di lotta politica, di militanza sociale. Di questa molteplicità di direzioni, di concomitanze, di parallelismi, in cui si mescolano esperienze cinematografiche diverse, la terza edizione del Festival Internazionale Cinema Giovani vuole essere un punto di incontro e di confronto. La parola è adesso allo spettatore: a lui le scelte di percorso, a lui il giudizio finale. Gianni Rondolino