Nazione: RFT
Anno: 1967
Durata: 81' (63' n


In der Fremde descrive con estrema acribia gli avvenimenti che si svolgono in un cantiere edile della provincia settentrionale tedesca. Wildenhahn e il suo operatore Körösi hanno osservato, per due mesi e mezzo, un particolare processo lavorativo. Ne hanno poi raccolto i risultati in un diario suddiviso in capitoli che rispecchia le strutture e le modalit` del nostro sistema industriale, con una precisione maggiore di quella di tentativi analoghi. Il film ci mostra la graduale spersonalizzazione dell'uomo all'interno di un ritmo produttivo che ha ridotto la produttivit` al controllo dell'assunzione e dell'impiego della forzalavoro; la trasformazione del singolo in moderno schiavo; i complicati legami di dipendenza che si riproducono in modi diversi all'interno della struttura gerarchica (imprenditore, capomastro, caposquadra, manovale) e che nascondono solo in parte la realt` dell'oppressione; le condizioni economiche di un lavoro "in esilio", cioè isolato da tutti quei rapporti che definiscono la vita del singolo e che la rendono degna di essere vissuta; le mediazioni ideologiche che determinano, in questo sistema estraniato, il rapporto tra il tempo di lavoro e il riposo; infine l'aspetto del riposo e la condizione materiale di un lavoro di questo tipo. Un film che renda evidenti questi elementi è un film politico di grande livello; un film che riesca nello scopo quasi senza commento fuori campo, facendo parlare soltanto i fatti e ordinando il materiale inmodo attento, senza scivolare nell'interpretazione, è un evento estetico.

Klaus Kreimeier, da "Film", 5/1968


In der Fremde, di Klaus Wildenhahn, è un rèportage, non dissimile da quei "reportage industriali" con i quali Günther Wallraff ha riportato alla luce il mondo del lavoro. Come questo scrittore, anche Wildenhahn non ha nessuna ricetta ideologica in base alla quale ordinare il materiale, nessun occhiale ideologico attraverso il quale guardare la realt`. Egli rinuncia persino allo sguardo dell'estraneo, che riconosce l'esistenza di determinati rapporti tra gli uomini e che rivela le scoperte fatte.
Il reportage si trasforma involontariamente in analisi, o almeno in materiale per un'analisi che spetta allo spettatore compiere, se confronta la sua vita quotidiana con quella rappresentata nel film.
Ci si chiede se questa forma di documentazione è ancora sufficiente per analizzare le strutture sociali in cui tutti noi siamo coinvolti. Documentazione e propaganda: quale forma è più utile? Di fronte a questo rèportage (per quanto possa essere perfetto) una tale domanda non pub essere sottaciuta.

Wolfram Schütter, da "Frankfurter Randschau", 10/6/1968

Biografia

regista

Klaus Wildenhahn

Cast

& Credits

Regia: Klaus Wildenhahn.
Soggetto: Egon Monk, K. Wildenhahn.
Sceneggiatura: K. Wildenhahn.
Fotografia (16 mm, b/n): Rudolf Körösi.
Montaggio: Karin Baumhöfner.
Suono: Herbert Selk.
Produzione: NDR (redazione: Fernschspiel).
Riprese: inizio 1967 nel tratto ferroviario OsnabrückBrema.
Prima proiezione: il 20/1/1968 al terzo canale della televisione tedesca (NDR III).
Menu