3° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Tematiche Giovanili 1985

THE WAY IT IS o EURYDICE IN THE AVENUES

THE WAY IT IS o EURYDICE IN THE AVENUES

Nazione: USA
Anno: 1984
Durata: 80'


Un gruppo di attori sta provando L'Orfeo di Cocteau in un teatro dell'Est Village newyorkese. In un caldo pomeriggio estivo il corpo di una giovane donna è trovato in un parco. Euridice, la protagonista femminile del dramma, è morta. Al funerale, gli attori suoi amici tentano di risolvere il mistero della sua morte, ma ognuno può essere sospettato. Tutti avevano bisogno di lei. Forse è stato Orfeo stesso, il regista del dramma, innamorato senza speranza di lei. Più Euridice tentava di sfuggirgli, più veniva trascinata nella pazzia del mondo di lui. Mentre ci muoviamo attraverso i ricordi che gli attori hanno di Euridice, il mondo del dramma di Cocteau e quello di New York, si intrecciano. La vita reale diventa la finzione del dramma che passa dalla seduzione al tradimento e infine alla morte.


L'Orphé di Jean Cocteau e il Lower Side di New York. Un accostamento singolare. Come ci sei arrivato?
Gi` da molto tempo volevo rappresentare il lavoro di Cocteau, ma non ne avevo mai avuto la possibilit`. Trovo che sia un testo stupendo di letteratura moderna. Condizione per fare il film era la possibilit` di rappresentare il testo e di trovare qualcosa che fosse più reale del testo. Oltre tutto c'è gi` anche il film proprio di Cocteau.

Trasferire Cocteau nella cruda realt` del Lower East Side comporta dei mutamenti non irrilevanti. Con quale risultato?
Ci sono dei mutamenti nel testo, perché non l'abbiamo messo in scena in modo illusorio, ma era come se stessimo eseguendo una prova. La realt` del Lower East Side stava sullo sfondo. Tuttavia noi dovevamo parlare non solo del testo di Cocteau: esso era solo il punto di partenza per il film. Il film e la storia di questo amore fatale si sviluppano sullo sfondo del Lower East Side, che abbiamo introdotto nel modo più astratto possibile e di cui volevamo scoprire la bellezza.

Certo il film non è un adattamento del lavoro di Cocteau; inoltre la storia di Orfeo e Euridice è uno dei grandi miti dell'umanit`.
È la storia della fine di un rapporto, come anche molti altri miti. Cocteau riprende un mito e lo considera dal punto di vista di un'estetica moderna. Perciò io mi sono sentito libero di fare la stessa cosa. Può darsi che ci siano delle persone che si irritino per il fatto che noi abbiamo trattato questo argomento, ma io trovo che abbiamo fatto bene. Fa parte della sfida.

Nel corso del film tu utilizzi differenti mezzi stilistici. All'inizio, quando gli attori si presentano, c'è un effetto quasi di straniamento di tipo brechtiano.
Questo procedimento è presente in parecchi dei miei film. Mi diverte introdurre in questo modo le persone e mostrare: ecco, questi qui sono gli attori. In Accattone c'è un procedimento analogo: tutti i personaggi siedono in un bar su delle sedie e vengono presentati uno dopo l'altro. Devo dire però che i presupposti economici hanno influenzato in modo decisivo le mie decisioni in campo estetico. Il film è stato realizzato in condizioni in cui oggigiorno non molte persone girerebbero dei film. Avevamo il materiale filmico, una macchina da presa ed alcune lampade. Era, se così si può dire, una situazione neoneorealistica. Non potevamo girare con il sonoro sincronizzato. Questo però mi dava molta libert` nei dialoghi all'atto della postsincronizzazione. Io avevo scritto tutti questi dialoghi e in un primo momento avevo pensato che non avremmo potuto utilizzarne nessuno. E alla fine abbiamo potuto prendere tutto.

Confrontato con i tuoi film precedenti, The way it is è totalmente diverso. In Underground USA lavori molto con la luce, alla ricerca di un'atmosfera di artificialit`. Qui invece tu usi innanzitutto l'ambientazione.
Si tratta del mio film più complesso, ma il punto di partenza era il pi£i semplice. Abbiamo iniziato a lavorare e abbiamo girato il film con tutte le limitazioni che prescrivevano il film in un certo modo. La rielaborazione successiva è stata determinante per il film, attraverso di essa ha acquistato profondit`…

Quanto è durata la lavorazione?
Abbiamo girato un mese, poi abbiamo lavorato otto mesi al tavolo di montaggio e negli studi per il sonoro.

Ritieni mediante la postsincronizzazione di avere sul film un margine maggiore di controllo?
Credo che il film acquisti così una dimensione molto bella, che lo rende in tal modo non realistico. Ogni realt` che entra nel film è controllata completamente. Vale a dire che se qualcuno doveva dire qualcosa o qualcuno doveva sentire qualcosa, noi ce lo abbiamo messo, altrimenti non lo si sentirebbe. Se invece si gira con il sonoro originale, non si ha nessun controllo sulla realt`. Mentre facevo il film, ho pensato molto a La maman et la putain di Jean Eustache, per esempio a come ha utilizzato la citt` come sfondo, come una sorta di palcoscenico. Questo era certamente molto realistico, però in qualche modo, sembrava trattarsi di un arrangiamento coreografico: qualcuno cammina per strada ed incontra un'altra persona la semplicit` di una scena così. Quando ho, girato il film, volevo avere una sensazione analoga, questo tipo di palcoscenico irreale, con edifici e case sullo sfondo.

Questo film è più rigidamente controllato che i tuoi precedenti. La scena al campo sportivo è costruita in modo molto coreografico, considerati anche i movimenti della macchina da presa.
È stato divertente girare quella scena. Essa consiste solo di due inquadrature, collegate una all'altra. Siamo passati da un piano americano a un totale e viceversa. Questo d` l'impressione di introdursi in qualcosa e di lasciarlo sempre allo stesso posto. Credo che questo procedimento ci sia riuscito bene.

I tuoi sono attori professionisti o no?
Con gli attori in realt` volevo girare un altro film, però non se ne è fatto niente. Così è accaduto che avevo degli attori a disposizione, ma non potevo fare il film. Alla fine ho ricevuto aiuto dall'esterno. Nel giro di una settimana ho messo insieme una compagnia e allora abbiamo cominciato a girare. Gli attori venivano dal cabaret o lavoravano in piccoli teatri. Finite le riprese del film, alcuni di essi hanno ricevuto delle offerte di lavoro.

Perché avete girato in bianco e nero?
Perché avevo il materiale per il bianco e nero. E ho pensato che poteva anche andar bene così. Prima avevamo il materiale cinematografico, poi è arrivata la storia.

Biografia

regista

Eric Mitchell

Di origine francese, Eric Mitchell nasce nel 1952. Arriva a New York nel 1976 dove entra in contatto con il mondo del cinema New Wave. Nel 1979 fonda il "The New Cinema" una sala cinematografica indipendente che presenta opere di giovani registi. Lavora come attore in alcuni film di Amos Poe (Unmade Beds, The Foreigner), di James Nares (Rome 78) e di John Lurie (Men in Orbit), così come nei suoi primi tre film.

FILMOGRAFIA

Kidnapped (1977), Red Italy (1978), Underground Usa (1981), The Way It Is o Euridice in the Avenues (1984).

Cast

& Credits

Regia e sceneggiatura: Eric Mitchell.
Fotografia: Bobby Bukowski.
Musica: Vincent Gallo.
Suono: Randal Goya.
Montaggio: Bob Gould, Sue Graef.
Interpreti: Kai Eric, Boris Major, Vincent Gallo, Jessica Stutchbury, Mark Boone jr., Steve Buscemi, Rockets Redgiare.
Produzione e Vendita all'estero: The Way It Is Co., Daniel Sales, 535 Hudson St., PHF, New York, NY 10014. Tel.: 212.206.7676.
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