Ang bangkeri

Felipe Angeles è un giovane barcaiolo che, stanco del proprio lavoro, finisce col diventare un toro, ovvero un attore di spettacoli a luce rossa live. Se questa è l'unica occupazione che la società che lo circonda gli possa offrire, è anche vero che Felipe ha sempre fatto della virilità il suo modo di definirsi e darsi agli altri. La sua convinzione che un vero maschio si riconosce da quello che ha dentro i pantaloni, sembra rafforzata dal successo di questa sua nuova attività e dall'incoraggiamento di tutta una schiera di personaggi che, intenzionalmente o meno, si approfittano di lui. Gigi de la Cruz, cinica, dura, sua partner sulla scena e nella vita, lo considera come un mezzo per scappare dalla vita squallida delle bidonville. Emily Bernhardt è una donna sofisticata che lo utilizza per soddisfare i suoi appetiti sessuali. Andy Joya è uno scrittore che vede in lui solo una fonte d'informazione per il libro che sta scrivendo sui bassifondi di Manila. Il marito di Emily è il classico signorotto neofeudale che gli di una lezione dimostrandogli i limiti della sua virilità. Poi c'è Goma, direttore di un teatro che mette in scena spettacoli a carattere sessuale, e Mitch, produttore di film pornografici.
A differenza delle persone che lo circondano, Felipe è troppo vanitoso e ingenuo per capire che le sue prodezze sessuali significano ben poco a confronto con la ricchezza e il potere che possono procurare. La sua tragedia è che si renderàconto di ciò troppo tardi.

Metafora visiva. La presenza dell'acqua attraversa tutta la rappresentazione: in Pagsanjan il movimento dell'acqua nel fiume, le cascate, a volte la gente che attinge acqua da una sorgente, oppure delle donne che fanno il bucato sulla riva del fiume; a Manila sudore, sperma, pozzanghere, a volte pioggia, e alla fine l'annegamento nella piscina e il sangue. Ho voluto utilizzare la presenza dell'acqua che si dà in maniera ricorrente in forme sia fisiche che metaforiche come motivo visivo per conferire al film una particolare fisionomia oltre che per dar spazio a momenti prettamente visivi in Pagsanjan e a Manila.
Felipe è perseguitato, nel corso di tutta la sua vita, dal richiamo delle acque primitive della Pagsanjan. È stato battezzato in esse, e vive attraverso il suo sudore e il suo sperma. L'acqua scandisce la sua esistenza.

Trattamento. Ho voluto dunque situare l'ambientazione in mezzo a visibili masse di acqua (il fiume di Pagsanjan, la piscina) e in luoghi in cui ci potesse essere una assenza d'acqua congiunta a un'evidente bisogno/domanda di essa (pensiamo alle file e file di secchi di plastica e ai barattoli tutti allineati pronti per essere riempiti d'acqua nell'area degli squatters o alle grandi distanze che la gente deve fare a piedi in Pagsanjan per raccogliere un po' d'acqua alle sorgenti).
In secondo luogo ho desiderato donare sfumature visive a quasi ogni scena in cui si dava la presenza dell'acqua ma assumendo di volta in volta forme differenti: una volta un fiume, un'altra il sudore, e poi ancora una pozzanghera, un canale, la pioggia, le lacrime, la birra, il sangue. Ogni scena chiave avrebbe dovuto avere un simile trattamento, ma questo avrebbe significato troppa costrizione. Ecco allora che si sono dati leggeri accenni per suggerire questa presenza avvolgente dell'acqua.

Tikoy Aguiluz

Regia: Tikoy Aguiluz.
Sceneggiatura: Jose Lacaba, Alfred Yuson, Raffy Guerrero.
Fotografia (colore): Jun Dalawis.
Musica: Jaime Fabregas.
Interpreti e personaggi: Ronnie Lazzaro (Felipe), Sarsi Emanuelle (Gigi), Jonas Sebastian (Andy), Suzanna Love (Emily), Josephine Manuel, Eddie Arenas, Bella Flores, Mario Escudero, Alfredo Navarro Salanga, Susan Africa, Dennis Marasigan, Eric Francisco, Ditchay Roxas.
Produzione: Ama Communications, Inc., 5486 South Superhigway, Makati, Metro Manila. Tel.: 817.85.03/88.62.59. Telex: 66597 AMAGR PN.