DER KRIEG MEINES VATERS

Nell'autunno 1983 mio padre mi scrive una lettera. È quello il momento di una forte e aperta discussione sul riarmo nella Repubblica Federale Tedesca. Dal momento che per me il concetto di "guerra" racchiude qualcosa che non riesco a rappresentare, e neanche più a concepire, avevo pregato mio padre di raccontarmi quel che si ricordava della seconda guerra mondiale.
A da queste ricche conversazioni che hanno accompagnato le nostre lettere che ho preso le idee per impostare la storia del mio film: si tratta di immagini prese dalla vita del giovane Hans Witte, che nell'inverno del 1942, a diciassette anni, viene arruolato.
Come se fosse una parabola, il film non racconta solo una storia, in senso tradizionale, ma illustra anche il senso dell'impotenza.
"Si perde tutto. La facolt` di pensare, la ragione, i sentimenti. Tutto quel che si ha. Sono piantato in un'uniforme ed ho perso me stesso".
Hans Witte legge queste parole nel diario di suo padre, caduto in Francia pochi mesi prima che suo figlio fosse chiamato sotto le armi.
Nelle mani del diciassettenne quel diario rappresenta un testamento. Inizia per il giovane Hans Witte un lento processo di presa di coscienza, un processo di sfiducia nei confronti del mondo, esterno entusiasta della guerra. Alla fine del film, Hans Witte va in guerra con la stessa coscienza critica che due anni prima era stata quella di suo padre.

Regia e sceneggiatura: Nico Hoffman.
Fotografia: Ernst J. Kubitza.
Suono: Winfried Leyh.
Montaggio: Roland Suso Richter, Alexander Rupp.
Interpreti e personaggi: Hans Joachim Grau (Hans Witte), Gabriela Badura (Mutter), Heiner Kollhoff (Olschewsky), Mathias Kopfmüller (Olschewsky Sohn), Erika Kirchgässner (Mutter Olschewsky), Peter Rühring (Leher), Heinz Kersten (Arzt).
Produzione: Hochschule für Fernsehen und Film, Ohmstrasse 11, D 8000 Monaco 40. Tel.: 089-238040.
Distribuzione: Hochschule für Fernsehen und Film in cooperazione con Nico Hoffman Filmprod, Dachauer Str. 26, D 8000 Monaco 2. Tel.: 089-597193.