Nazione: RFT
Anno: 1967
Durata: 13'


Lo stesso anno di Mord und Totschlag, Schlöndorff partecipa con Thiene, Laforet, Meewes e Wicki, alla realizzazione di un Omnibus di Franz Seitz (il produttore di Törless) che viene chiamato Paukenspieler. Il film non incontra l'interesse del pubblico e i singoli episodi saranno riproposti, separatamente, come cortometraggi, nel 1970. Quello di Schlöndorff, e del suo assistente Herbert Rimbach, è un tragicomico spaccato dell'isteria del '67: un ragazzino, giocando con un fucile, viene a trovarsi in una situazione più grande di lui; nessuno cerca di capire, tanto meno la polizia che lo uccide. Il cortometraggio (13 minuti), attraversato da echi wilderiani, calato in un grigiore che ammorba uomini e cose, risulta scattante, sarcastico, aggressivo, atroce.
Una donna grassoccia e modestamente vestita, viene avanti sul marciapiede di una strada di quartiere. Improvvisamente, ode uno sparo. Alza gli occhi sul casermone, si allarma: sembra che sia partito proprio dal suo appartamento. Urlando, qualcuno attraversa di corsa l'androne, due giovani commesse s'affacciano sul cortile interno, curiosi si fermano davanti al portone. Alla finestra dell'ultimo piano, un ragazzino mira ai panni stesi con un fucile trovato chiss` dove. Sua madre si precipita in casa cercando di togliergli l'arma di mano ma nella foga dello scontro parte un colpo che manda in frantumi la bottiglia di latte sul frigorifero. La donna lascia la presa, spaventatissima apre la porta e gi` di corsa dalle scale bussando anche alle porte dei vicini. In cortile, un vecchietto irato mostra a tutti una bambola col cranio fracassato, molta gente è presente ed altri due vecchietti commentano l'accaduto storcendo la bocca. Le commesse, che hanno compreso trattarsi di una ragazzata, rientrano in bottega. La madre affranta prende posto su una sedia in strada, molti le sono attorno, anche il vecchietto della bambola che, con molta energia, gliela deposita in grembo. Si ferma un'auto della polizia, ne discendono quattro agenti. Un bambino preme il grilletto della pistola giocattolo contro di loro e sua norma gli molla una sberla. Un agente si spinge nel cortile deserto munito di un megafono. Urla forte: Achtung, dalla finestra parte un colpo e lui se la batte a gambe levate. Sul marciapiede, un passante offre a un poliziotto un fazzoletto bianco da sventolare ma questi se ne serve per soffiarsi il naso. Dalle rimesse escono i mezzi dei pompieri. Un poliziotto ritorna in cortile, la gente parla della cosa scuotendo la testa, due agenti che mettono mano alla pistola scortano la mamma in cortile. Le viene passato il megafono, lei invoca Peter Franz, ma il megafono non funziona e mentre quelli lo svitano con comico affanno, lei cerca di gridare qualcosa che si soffoca in gola.
Compaiono le maschere antigas. I pompieri corrono a sirene spiegate per le vie della citt`. "Come a Chicago", dice uno davanti al portone. Gli agenti studiano la carta dell'edificio, qualcuno comincia a salire le scale e Franz, salito su una sedia, li sorveglia attraverso la finestrella della porta d'ingresso. Ma deve scendere perché questa è infranta dalle bombe dei lacrimogeni. Egli, però, le raccoglie e le rigetta al mittente mettendoli in fuga. Un agente sul tetto, e Franz gli spara senza colpirlo; altri lanciano bombe, e l'appartamento è avvolto in una nube di gas. Franz spara nella tromba delle scale e i poliziotti scappando capriolano uno sull'altro. Ma rispondono al fuoco e il ragazzino resta colpito.
In strada giornalisti, fotografi e quelli della tivù si danno da fare. La madre si mette in posa. La gente beve la birra che dei venditori si sono affrettati a portare dentro delle botti caricate su un carretto. Arrivano i pompieri e una scala si alza verso l'ultimo piano. Sgridano un ragazzo che ascolta un programma musicale alla radio. Una donna porta un piatto di minestra alla madre che comincia a mangiare. I poliziotti salgono le scale della casa e Franz carica il fucile. Altri lacrimogeni volano nella stanza. La porta viene sfondata con le scuri, gli agenti muniti di maschera e armati penetrano nell'appartamento e così quello salito dall'esterno, attraverso la finestra. Lo cercano ma, in quella nebbia, non lo trovano. Solo la mdp scorge in un angolo il cadavere di Franz.

Alberto Cattini, Schlöndorff, La Nuova Italia, Firenze 1981, pp. 3234

Biografia

regista

Volker Schlöndorff

Volker Schlöndorff (Wiesbaden, Germania, 1939), trasferitosi in Francia nel 1965, ha lavorato come assistente alla regia di Malle, Melville e Resnais, prima di esordire nel 1965 con I turbamenti del giovane Torless, premio Fipresci a Cannes e tra i film pionieri del Nuovo cinema tedesco. Nel 1979 ha poi vinto la Palma d’oro a Cannes e un Oscar per il miglior film straniero con Il tamburo di latta, tratto dall’omonimo romanzo di Günter Grass. Tra i suoi numerosi film presentati nei maggiori festival internazionali, L’orco è stato in concorso a Venezia nel 1996, dove ha ricevuto il premio Unicef. Nella sua carriera ha lavorato anche per il teatro e l’opera, dirigendo, fra i vari lavori, quelli di Janácek e Henze.

FILMOGRAFIA

Der junge Törless (I turbamenti del giovane Torless, 1965), Mord und Todschlag (Vivi ma non uccidere, 1966), Michael Kohlhaas - Der Rebell (La spietata legge del ribelle, 1969), Baal (id., tv, 1970), Die Moral der Ruth Halbfass (La morale di Ruth Halbfass, 1972) Strohfeuer (Fuoco di paglia, 1975), Die Blechtrommel (Il tamburo di latta, 1980), Die Fälschung (L’inganno, 1982), The Handmaid’s Tale (Il racconto dell’ancella, 1990), Der Unhold (L’orco, 1996), Die Stille nach dem Schuss (Il silenzio dopo lo sparo, 2000), Ten Minutes Older: The Cello (ep. The Enlightenment, id., cm, 2004), Ulzhan (2007), La mer à l’aube (2011), Diplomatie (2014).


Jean-Daniel Pollet, Volker Schlöndorff:
Méditerranée (mm, 1963).

Cast

& Credits

Regia: Volker Schlöndorff.
Assistente alla regia: Herbert Rimback.
Fotografia: Werner Kurtz.
Musica: Hans Werner Henze.
Suono: Klaus Eckelt.
Montaggio: Claus von Boro.
Interpreti: Hansi Kraus (ragazzo), Maria Singer (sua madre).
Produzione: Franz Seitz Film.
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