COSMIC GENERATOR

L’installazione esamina il rapporto tra corpo, lavoro e processi produttivi. Da un ex negozio di merce asiatica – colorato, luminoso, pacchiano, insostenibile – si dirama un tunnel sotterraneo che collega le vicine città di Mexicali, sul versante messicano, e Calexico, in quello americano. Annoiate lavoratrici siedono sommerse da prodotti di plastica, led abbaglianti illuminano a giorno enormi mercati, l’alienazione del lavoro coinvolge la mente e il corpo. Ogni muro, però, implica un tunnel, cioè una via di fuga, la paura della vicinanza e al tempo stesso il desiderio di contatto. [cg]

Un racconto libero che fa crollare geografie e storie, in cui compaiono una strada affollata di ristoranti cinesi a Mexicali, al confine tra Stati Uniti e Messico, il supermercato Yiwu (un emporio di prodotti plastici situato in Cina, con una superficie di più di un milione di metri quadri), un negozio in cui la merce costa novantanove centesimi a Calexico, ed un ambulante con collegamenti ad altre dimensioni. [...] Un film che intreccia elementi documentaristici con la finzione, creado allegorie complesse della condizione umana e dei sistemi globali.