THE PLAINS

Ogni sera, alla fine della giornata lavorativa, un uomo sulla cinquantina si mette in viaggio verso la sua casa periferia di Melbourne. Man mano che le stagioni passano con il loro ritmo delicato, osserviamo gli eventi drammatici della sua vita, i dettagli della quotidianità e impariamo qualcosa in più su di lui, sui suoi conflitti interiori e sulle relazioni che ha instaurato con la moglie, la madre, la sorella defunta e un collega più giovane che ogni tanto accompagna a casa. Nel microcosmo di un’automobile il film diventa così una meditazione sul passare del tempo, sulla memoria, sul lavoro e su come nella vita l'amore e il rapporto con gli altri ci sostengano giorno dopo giorno.

«Ho conosciuto Andrew alcuni anni fa, quando lavoravamo entrambi in un ufficio legale nella periferia di Melbourne. Ogni tanto Andrew mi accompagnava a casa dal lavoro e poco alla volta è nata un'improbabile amicizia. Nel corso di un anno ho saputo molte cose sulla sua vita, sia grazie alle nostre conversazioni, sia ascoltando le telefonate che lui faceva con la moglie e la madre, che poi sarebbe morta da lì a poco per via della sua demenza senile. In seguito io ho lasciato quel lavoro, ma sono rimasto in contatto con Andrew e i nostri spostamenti verso casa hanno costituito la base del film. Abbiamo girato circa una volta al mese per un anno e il contenuto di ogni ripresa è stato liberamente sceneggiato nel mese precedente, sulla base di ciò che era accaduto anni prima o in tempi più recenti, pur rimanendo aperti a digressioni che si verificassero spontaneamente. Il film è così composto dall’incontro fra documentario e finzione, con la messa di scena di piccoli eventi reali. In questo modo si è evoluto in modo molto dinamico e un po’ alla volta molti elementi non intenzionali hanno cominciato a prendere forma. The Plains esplora la vita di Andrew attraverso l'azione ripetitiva del pendolarismo: un momento liminale in cui un lavoratore fa poco o nulla e semplicemente si muove per la città insieme a migliaia di altre persone alienate come lui. Nella solitudine degli interni di un’auto, la vita lavorativa può ancora indugiare nonostante sia stata fisicamente abbandonata».

REGIA, SCENEGGIATURA, MONTAGGIO, PRODUZIONE: David Easteal. FOTOGRAFIA: Simon J Walsh. SUONO: Steven Bond, David Easteal, Nick Batterham, Matthieu Langlet. CAST: Andrew Rakowski, David Easteal, Cheri LeCornu, Inga Rakowski. COPRODUZIONE: Belfort International Film Festival Entrevues post-production support (Films en cours), Cineli Digital, La Puce A L’Oreille, Poly Son Post Production, Studio Orlando and Arc Edit.