OBLOMOK IMPERII

Nato in Lettonia nel 1898, Ermler a 19 anni partecipa alla Rivoluzione, frequenta a Leningrado l'istituto di Arti Sceniche e nel 1924 fonda il KEM (Kinoeksperimental'naja masterskaja), un laboratorio in cui si propugnano le tecniche realistiche, contrapposto al FEKS e in generale al formalismo teorizzato dalle avanguardie. Il suo film Vstrecnij (Contropiano, 1932) è uno dei primi esempi di applicazione in campo cinematografico dei principi estetici del realismo socialista. Nel 1929 realizza Oblomok imperii, una commedia di grande interesse che costituisce una delle opere di maggior rilievo all'interno del cinema sovietico rivoluzionario. Utilizzando evidenti riferimenti alla psicanalisi, il film narra le vicende di un uomo (Filimonov) che ritrova la memoria che aveva perduto da dieci anni. Ricorda la guerra e i suoi momenti di fraternizzazione, ritrova Pietrogrado, diventata Leningrado, il suo antico padrone e la moglie che ha sposato un funzionario brutale. Nel recuperare il proprio passato Filimonov scopre la Rivoluzione.

"Si tratta di un'opera di qualit` eccezionale, di cui è elemento importante la profondit` psicologica del protagonista. Belle le immagini dei proiettori che scrutano le grandi distese nevose e la notte della memoria. Rapidi i montaggi per la descrizione della vita moderna della nuova Unione Sovietica. Nonostante l'ultima bobina un po' debole, buona è la critica satirica della vita contemporanea all'inizio del primo piano quinquennale." (Georges Sadoul)

Regia: Friedrich Marcovic Ermler.
Soggetto e sceneggiatura: Katerina Vinogradskaja, Friedrich Ermler.
Fotografia: Evgeni Snejer, G. Bustuev.
Scenografia: Evgeni Enej.
Musica: V. Deserov.
Interpreti: Fëdor Nikitin (Filiminov), L. Seménova (Natasa), L. Solovcov (secondo marito di Natasa), Jakob Gudkin (il presidente del comitato di fabbrica), V. Viskosvkij (l'ex padrone della fabbrica), Sergej Gerasimov, V. Mjaskinova.
Produzione: Sovkino.

CONSERVAZIONE E RESTAURO / CONSERVATION AND RESTORATION

Copia conservata al Nederlands Filmmuseum.
La copia è stata stampata da un negativo tratto da un positivo nitrato degli anni '30.