Ecco le giurie del 43 TFF.
Le Giurie
del Festival
CONCORSO LUNGOMETRAGGI

Ippolita di Majo
(Italia)
(Italia), formatasi come storica dell’arte, dal 2008 collabora con Mario Martone, col quale ha scritto i soggetti e le sceneggiature di Il giovane favoloso (Nastro d’argento nel 2015), Capri-Revolution (2018), Il sindaco del rione Sanità (Premio Flaiano nel 2020), Qui rido io (2021) e Nostalgia (2022), entrambi Nastro d’argento per la sceneggiatura. Ha scritto il soggetto di Fuori (2025), ispirato a due romanzi di Goliarda Sapienza, e firmato con Martone la sceneggiatura del film, poi presentato in concorso al Festival di Cannes. Ha inoltre lavorato alla messa in scena e alla riduzione teatrale delle Operette morali di Leopardi (2011) e di Il filo di mezzogiorno di Goliarda Sapienza (2021).

Lolita Chammah
(Francia)
Attrice fin dall’infanzia, ha recitato con Claude Chabrol e Werner Schroeter prima di ottenere il suo primo ruolo importante in La Vie moderne (2000) di Laurence Ferreira Barbosa. Da allora ha lavorato con registi e registe come Claire Denis, Benoît Jacquot, Coline Serreau, Mikhaël Hers, Marc Fitoussi e Julian Schnabel. Ha inoltre girato cortometraggi con Louis Garrel e Mia Hansen-Løve e si è alternata fra teatro (Rabbit Hole con Julie Gayet, La Visite di Anne Berest) e tv (Transatlantique su Netflix, Carême su Apple TV). Nel 2024 ha pubblicato il suo primo romanzo, J’ai regardé la nuit tomber, di cui sta preparando l’adattamento in veste di regista e protagonista.

Wannes Destoop
(Belgio)
Inizia la sua formazione presso l’Accademia reale di belle arti di Gand nel 2004. Un paio d’anni dopo si laurea con un Master nelle Arti Audiovisive. Nel 2011, il suo film studentesco Swimsuit 46 ha vinto il Premio della giuria della competizione ufficiale al Festival di Cannes, prima di ottenere numerosi riconoscimenti in festival di tutto il mondo. Ha poi diretto Billy the Bully, giudicato miglior cortometraggio al Festival di Amiens, e ha ideato la serie Albatros (2020), distribuita internazionalmente e vincitrice del Prix Europa. Nel 2024 ha diretto il suo primo lungometraggio, Holy Rosita, vincitore del Torino Festival.

Sergei Loznitsa
(Ucraina)
Nato in Bielorussia e cresciuto a Kiev, si è laureato in matematica prima di diplomarsi in regia presso il Vgik di Mosca. Dal 1996 ha diretto una trentina di documentari e cinque film di finzione, tutti presentati a Cannes: My Joy (2010), In the Fog (2012), A Gentle Creature (2017), Donbass (2018, miglior regia nella sezione Un Certain Regard), Two Prosecutors (2025). Tra i suoi documentari, realizzati sia filmando eventi d’attualità sia recuperando materiali d’archivio: Maidan (2014), The Event (2015), Austerlitz (2016), Babi Yar. Context (2021), The Natural History of Destruction (2022). Ha inoltre fondato la casa di produzione Atoms & Void.

Giona A. Nazzaro
(Italia)
È direttore artistico del Locarno Film Festival. Già Delegato generale della Settimana Internazionale della Critica della Mostra di Venezia, è stato membro del comitato artistico del Festival di Rotterdam e di Visions du Réel di Nyon. Ha lavorato per il Torino Film Festival, il Festival dei Popoli e il Festival Internazionale del Film di Roma ed è stato autore e curatore di monografie dedicate a Gus van Sant, Spike Lee, Abel Ferrara. Ha inaugurato lo studio del cinema di Hong Kong in Italia con Il cinema di Hong Kong – Spade, kung fu, pistole, fantasmi (1997), John Woo – La nuova leggenda del cinema d’azione (2000) e Il dizionario dei film di Hong Kong (2005).
CONCORSO DOCUMENTARI

Giovanna Gagliardo
(Italia)
Comincia a lavorare come sceneggiatrice e aiuto regista del cineasta ungherese Miklós Jancsó, collaborando a film come La pacifista (1970), La tecnica e il rito (1972), Roma rivuole Cesare (1974) e Vizi privati, pubbliche virtù (1976). Esordisce alla regia nel 1978 con Maternale, lettura psicologica e simbolica del rapporto madre-figlia, a cui segue nel 1983 il noir Via degli specchi. Nel 1991 dirige Caldo soffocante, che inaugura la Quinzaine des realisateurs di Cannes. In seguito si dedica soprattutto al documentario. Dal 2007 ha lavorato per l’Istituto Luce e nel 2024 ha presentato al Torino Film Festival l’omaggio a Cesare Pavese Il mestiere di vivere.

Orkhan Aghazadeh
(Azerbaigian)
Ha conseguito un Master in regia presso la London Film School. Nel 2009 ha debuttato con il corto documentario A Letter to Lenin, presentato al Festival di Lipsia. Con il corto di diploma The Chairs (2018) ha partecipato a vari festival (Palm Springs Short, Angers Premiers Plans, Tampere, Bruxelles e Poitiers) ottenendo diversi riconoscimenti. Nel 2021 il suo lungo The Dress Behind the Wall (The Prisoner), ancora in fase di sviluppo, è stato il primo progetto azero selezionato dalla Cinéfondation di Cannes. Nel 2024 ha diretto il documentario Le Retour du projectionniste, vincitore del premio per il Miglior documentario al Torino Film Festival.

Gianluca e Massimiliano De Serio
(Italia)
Artisti e registi, negli anni hanno realizzato film di finzione e documentari che hanno partecipato ai più importanti festival di cinema nazionali e internazionali, aggiudicandosi numerosi premi. Tra le loro opere: Canone effimero, Menzione Speciale per il Berlinale Documentary Award, alla Berlinale del 2025; Spaccapietre, in concorso alle Giornate degli autori di Venezia nel 2020; I ricordi del fiume, nella Selezione ufficiale della Mostra di Venezia nel 2015; Sette opere di misericordia, in concorso al Festival di Locarno nel 2011, dove ha ricevuto il Premio Don Quixote e il Premio Giuria Giovani; Bakroman, Miglior documentario al Torino Film Festival nel 2010.
CONCORSO CORTOMETRAGGI

Lina Sastri
(Italia)
Tra le principali attrici italiane, ha lavorato per registi come Lizzani, Loy, Ozpetek, Turturro, Tornatore, Avati, Woody Allen, recitato con colleghi come Giancarlo Giannini, Omar Sharif, Alida Valli, Angela Molina, Keith Carradine e vinto tre David di Donatello come Miglior attrice per Mi manda Picone (1984), Segreti segreti (1985) e L’inchiesta (1987). Allieva prediletta di Eduardo De Filippo, a teatro ha recitato anche per Giuseppe Patroni Griffi, Lluís Pasqual, Roberto De Simone e Armando Pugliese, oltre a inaugurare un genere di teatro canzone con la musica napoletana che l’ha portata a duettare con Gaetano Veloso, Ray Charles e Dee Dee Bridgewater

Paolo Spina
(Italia)
Ha cominciato a lavorare nel cinema negli anni ’90, dopo gli studi presso l’Università di Bologna e la scuola Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi. Nel 2002 ha fondato la sua società Revolver, con la quale è impegnato nella distribuzione e nella coproduzione internazionale di film. Ha collaborato con Sokurov, Zanussi, Wenders, Tverdovskij, i fratelli Taviani, Tsukamoto, Ruiz, Gibson, Winterbottom, Villaverde, Naderi, Djordjadze, Andrej A. Tarkovskij. Alcune sue coproduzioni sono state selezionate a Venezia, Cannes, Berlino e Toronto. Insegna coproduzione internazionale al VGIK di Mosca ed è consulente di Film Commission regionali, nonché di numerosi festival in Italia e all’estero.

Sergio Toffetti
(Italia)
Ha lavorato per il Museo Nazionale del Cinema, del quale è stato presidente dal 2017 al 2019, ha diretto la Cineteca Nazionale e fondato e diretto l’Archivio Nazionale Cinema Impresa. È stato inoltre visiting curator per la Cinémathèque Française, consulente di Rai Teche e collaboratore del Centro culturale francese di Torino, il Festival di Pesaro, la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, la Fondazione Guggenheim di Venezia, il MOMA di New York e la Biennale Cinema di Venezia. Ha insegnato nelle università di Parigi, Torino e Roma e scritto su conservazione e restauro, cinema industriale, autori italiani e internazionale.
FIPRESCI

Igor Angjelkov
(Macedonia)
Si è laureato in giornalismo e ha conseguito un master in Media e comunicazione presso l’Università dei Santi Cirillo e Metodio di Skopje. Collabora con diverse riviste del suo Paese scrivendo di cinema, musica e letteratura. È stato membro di giurie in diversi festival e dal 2018 è direttore dell’International Festival KineNova di Skopje. Ha inoltre pubblicato quattro libri di critica cinematografica, con le quali ha vinto il Premio statale per la pubblicazione, e sette libri di narrativa.

Paul Risker
(Uk)
È redattore e collaboratore di «PopMatters» e membro del comitato consultivo di «Mise-en-scéne: The Journal of Film & Visual Narration», la rivista ufficiale di studi cinematografici della Kwantlen Polytechnic University, in Canada. Le sue critiche cinematografiche sono state pubblicate su RogerEbert.com, «Cineaste Magazine» e «Little White Lies». È stato descritto come un critico dall’inclinazione filosofica, che usa la scrittura per riflettere sulla vita e la natura umana. Membro della Fipresci, predilige il cinema americano degli anni ’70, i thriller psicologici e i crime drama.

Chiara Spagnoli Gabardi
(Italia)
Critica cinematografica, giornalista, filmmaker, artista visiva e docente, collabora con testate e reti radiotelevisive internazionali. Ha moderato conferenze per la Japan Foundation di Londra, la Triennale di Milano per Fondation Cartier e collabora con l’Innsbruck Nature Film Festival. Ha ideato format televisivi per l’Italia e lavorato per produzioni statunitensi quali la docu-serie su Paramount+ Murder of God’s Banker. Come artista visiva i suoi Material Puns sono stati esposti in quattro continenti. Dal 2015 ha una cattedra di Phenomenology of Contemporary Arts allo IED di Milano. La sua raccolta di poesie Silent Women è divenuta un podcast.
