I premi
Stella della Mole
43TFF - Stelle della Mole 2025

Dopo aver frequentato corsi di teatro con Jean-Pierre Martino e Véra Gregh, ha debuttato nel cinema con Rendez-vous di André Téchiné (1985) e avviato una carriera nella quale ha collaborato con grandi autori e autrici come Godard, Haneke, Cronenberg, Kieślowski, Carax, Assayas, Denis, Kiarostami, Kore-eda. Nel 1993 ha vinto una Coppa Volpi e un César con Tre colori – Film blu, nel 1997 un Oscar come miglior attrice non protagonista con Il paziente inglese e nel 2010 il Prix d’interprétation féminine a Cannes con Copia conforme. Al Festival presenta il suo primo lavoro da regista, In-I In Motion, ripresa di uno spettacolo di danza realizzato con il coreografo Akram Khan.

Jacqueline Bisset
Trova la consacrazione come attrice internazionale a inizio anni ’70 con Effetto notte di Truffaut (1973) e Assassinio sull’Orient Express di Lumet (1974) e prosegue poi la carriera dividendosi fra Hollywood (dove recita al fianco di Paul Newman in L’uomo dai 7 capestri, 1972, e Ormai non c’è più scampo, 1980, ma anche in Ricche e famose di Cukor, 1981, e Sotto il vulcano di Huston, 1984), l’Italia (La donna della domenica di Comencini, 1975) e la Francia (Il buio nella mente di Chabrol, 1995, e Doppio amore di Ozon, 2017). Nel 2014 ha vinto un Golden Globe come Miglior attrice non protagonista in una serie per Dancing on the Edge.

Daniel Brühl
Nato a Barcellona da una famiglia tedesco-spagnola e cresciuto a Colonia, è tra gli interpreti più noti degli ultimi decenni, impegnato in produzioni sia europee sia americane. Affermatosi con Goodbye, Lenin (2023), ha preso parte a celebri film come Bastardi senza gloria (2009), Il quinto potere (2013), Rush (2013), Eden (2024) e grandi produzioni hollywoodiane come Captain America: Civil War (2016). Con la sua casa di produzione Amusement Park ha prodotto Niente di nuovo sul fronte occidentale (2022), vincitore di quattro Oscar, e da regista ha diretto il film Next Door (2021). È stato inoltre protagonista di serie come The Alienist, The Falcon e Winter Soldier.

Sergio Castellitto
Attore, regista e sceneggiatore attivo fin dagli anni ’80, ha lavorato con Scola, Besson, Tornatore, Archibugi, Rivette, Virzì, Amelio, Bellocchio, cimentandosi nel frattempo con la regia e collaborando in particolare con la moglie Margaret Mazzantini nell’adattamento dei suoi romanzi. È stato inoltre protagonista della versione italiana della serie In Treatment (2013-17) e sempre per la tv ha vestito i panni di figure come Aldo Moro, Fausto Coppi, Padre Pio, Rocco Chinnici e di personaggi di fantasia come il Lucariello di Natale in casa Cupiello. Ha vinto, tra gli altri, tre David di Donatello e altrettanti Nastri d’argento. Al Festival presenta il suo nuovo film da regista, Zorro.

Terry Gilliam
Americano con cittadinanza britannica, è diventato celebre negli anni ’70 in Inghilterra con i Monty Python, contribuendo alla serie Monty Python’s Flying Circus (per la quale ha realizzato le sequenze animate) e ai film Monty Python e il Sacro Graal (1975), Brian di Nazareth (1979) e Il senso della vita (1983). Nel 1981 ha esordito da regista con Banditi nel tempo, affermandosi poi come autore visionario grazie a Brazil (1985), L’esercito delle 12 scimmie (1995), Paura e delirio a Las Vegas (1998) e L’uomo che uccise Don Chisciotte (2018). La British Academy Film Awards l’ha premiato nel 1988 per il contributo al cinema britannico e nel 2009 per l’insieme della sua opera.

Spike Lee
Nato ad Atlanta e cresciuto a Brooklyn, New York, è uno dei più importanti registi americani degli ultimi decenni, impegnato nell’affermazione dell’identità e della cultura black. Autore di celebri film come Fa’ la cosa giusta (1989), Malcolm X (1992), La 25° ora (2003), Inside Man (2005), BlacKkKlansman (2018), col quale ha vinto un Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, ha in particolare legato il suo nome a Denzel Washington, con il quale ha girato cinque film, compreso l’ultimo, Highest to Lowest (2025). Ha diretto documentari per HBO ed ESPN, tra cui When the Levees Broke (2006), e diretto spot per la Nike. È inoltre docente presso la New York University

Claude Lelouch
Tra i registi di punta del cinema francese dagli anni ’60 in poi, ha trovato il successo con Un uomo, una donna (1966), Palma d’Oro a Cannes e due Oscar, che lo ha trasformato nell’autore simbolo del cinema d’autore popolare. In quasi 60 anni, ha realizzato una cinquantina di film, tra cui Vivere per vivere (Goden Globe per il miglior film straniero), Il gatto, il topo, la paura e l’amore (1975, Grand prix de l’Académie Française), Una vita non basta (1988, César per Jean-Paul Belmondo), I miserabili (1995, ancora Golden Globe e César per Annie Girardot). È stato anche produttore e distributore di opere dirette da Abel Gance, Jacques Brel, Ariane Mnouchkine, Stéphane Brizé.

Vincent Lindon
Ha ottenuto per la prima volta il riconoscimento del grande pubblico con L’Étudiante (1988) di Claude Pinoteau, seguito da La Crise (1993) di Coline Serreau. Da allora ha costruito una carriera prestigiosa nel cinema d’autore, collaborando con Jean-Jacques Beineix, Coline Serreau, Nicole Garcia, Claude Sautet, Alain Cavalier, Claire Denis, Xavier Giannoli, Fred Cavayé, Philippe Lioret e Stéphane Brizé. Nel 2015 con La legge del mercato dello stesso Brizé ha vinto il Premio come Miglior attore a Cannes, festival di cui è stato Presidente di giuria nel 2022. Nel 2024 ha ricevuto un Leone d’oro a Venezia per la sua prova in Noi e loro di Muriel e Delphine Coulin.

Vanessa Redgrave
Figlia dell’attrice Rachel Kempson e dell’attore Michael Redgrave, formatasi al Ballet Rambert e alla Central School of Speech and Drama negli anni del dopoguerra, è tra le più note attrici inglesi di sempre. Vincitrice di un Oscar (Giulia, 1978), un Tony (Lungo viaggio verso la notte, 2003), due Golden Globe (Giulia; la serie Women, 2001), due Palme a Cannes (Morgan matto da legare, 1966; Isadora, 1969) e due Leoni a Venezia (Little Odessa, 1994; alla carriera, 2018), ha debuttato alla regia nel 2017 con il documentario Sea Sorrow e come autrice e regista teatrale nel 2019, con la pièce Vienna 1934 – Monaco 1938: A Family Album. Nel 2022 ha ricevuto il titolo di Dame.

Stefania Sandrelli
Tra le attrici più importanti della storia del cinema italiano, a partire dai primi anni ’60 ha collaborato con grandi cineasti italiani di varie generazioni (Scola, Pietrangeli, Comencini, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Petri, Monicelli, Montaldo, Magni, Brass, Salce, Corbucci, Virzì, Wertmüller, Archibugi, Bechis, Özpetek, Sorrentino) e anche con autori stranieri (De Oliveira, Chabrol, Becker, Melville, von Trotta, Luna, Honoré). Ha diretto un film da regista, Christine Cristina (2009), interpretato dalla figlia Amanda. Ha inoltre vinto tre David di Donatello (1989, 2001 e 2002) e nel 2005 le è stato conferito il Leone d’oro alla carriera alla Mostra di Venezia.

Aleksandr Sokurov
Tra i massimi autori del cinema contemporaneo, negli anni ’70 ha studiato cinema presso il VGIK di Mosca, salvo uscirne anzitempo per contrasti con il Goskino, e ha cominciato a realizzare film dalla fine degli anni ’70, ottenendo visibilità solo negli anni della perestrojka. Nel 1985 ha inaugurato la serie delle Elegie e dagli anni ’90 ha conosciuto la consacrazione internazionale con i capolavori Madre e figlio (1997), Moloch (1999), Arca russa (2002), Il sole (2005). Nel 2011 con Faust ha vinto il Leone d’oro alla Mostra di Venezia, dove recentemente ha presentato il suo Director’s Diary (2025). Nel 2003 il Festival gli ha dedicato una retrospettiva.
